La guerra dei sessi sull’aria condizionata

L’aria condizionata è maschilista. Lo dice la scienza. Tale affermazione potrà quindi essere usata al culmine di discussioni, litigi, accuse e minacce di separazione o licenziamento all’interno di case, appartamenti, uffici, automobili. Cari ragazzi. Se vostra moglie, la vostra fidanzata o una vostra collega dice di aver freddo con lo “split” acceso mentre voi vi godete il fresco sappiate che non lo sta dicendo per farvi un torto o per darvi fastidio. No. Ha proprio freddo.

aria condizionata
(PETER PARKS/AFP/Getty Images)

A quanto pare l’equazione del comfort termico risale agli anni ’60 ed è stata basata su un uomo di 40 anni dal peso di 70 chili. Costui non poteva però sapere che le donne, rispetto a lui, hanno una riduzione di metabolismo compresa tra il 20 ed il 33 per cento. Per cui il livello di benessere del nostro uomo di 40 anni degli anni ’60 si attesta intorno ai 21 gradi. Per la donna questo valore sale a 24. Tre gradi, un’inezia all’apparenza, inezia però in grado di scatenare guerre e conflitti a volte anche insanabili.

 

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Tutto nasce quindi da un’incomprensione di fondo. Come tra cani e gatti. Fido non sa che quando micio agita la coda lo fa per esprimere uno stato di nervosismo. Allo stesso modo l’impiegato che accende l’aria condizionata, il marito che mette il condizionatore “a palla” in casa o il fidanzato che accende l’impianto di refrigeramento in macchina non sa che la controparte femminile è prossima al congelamento. E lei non sa come spiegarlo.

Certo, i signori maschi potrebbero rispondere dicendo che le convenzioni sociali sono nate seguendo una logica puramente femminista. Ok, le signore hanno freddo quando vengono a lavoro. Ma loro possono scoprirsi. Nessuno ha da obiettare se le colleghe, le amiche, le mogli, le fidanzate, vanno in giro in gonna, sandali e magliettine. E gli uomini? Giacca e cravatta sempre e comunque? Pantaloni lunghi a coprire polpacci pelosi? I sandali o le infradito sopportati solo in spiaggia?

 

Allora come si risolve la diatriba? Alziamo la temperatura delle case e degli uffici? Si potrebbe, le ragazze starebbero meglio con una temperatura più alta. E gli uomini, puntualmente intabarrati? Porte aperte al sudore sotto le maniche della camicia? Alle cravatte slacciate malamente? al nervosismo dettato dal caldo? Allora abbassiamo i termostati. E le signore vestite leggere sono costrette ad andare al sole a scaldarsi come le lucertole? Potrebbero vestirsi ma perché farlo? In fondo stanno tanto bene così, scoperte e libere, che di pinguini nei posti di lavoro ce ne sono già troppi.

Se trovate il giusto punto di equilibrio fateci sapere. Magari potrete darci una mano a capire se è nato prima l’uovo o la gallina.

 

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