Il cibo italiano e gli stranieri: quelle cose inaccettabili ai nostri occhi

Questa mattina mi sono imbattuto in un articolo scritto qualche ora prima da Dany Mitzman, giornalista freelance inglese che dal 1998 vive a Bologna e collabora con la BBC.

«Una delle cose che preferisco della vita in Italia è la pizza – scrive la Mitzman – e recentemente mi ha dato un’idea di come i nostri cervelli siano cablati diversamente. La pizza mi ha insegnato come la logica possa essere soggettiva e come la logica soggettiva possa essere un fattore culturale. Probabilmente verrò sempre considerata come una straniera ignorante». Probabilmente si.

La giornalista racconta della singolare avventura in cui si è imbattuta scendendo a comprare una pizza sotto casa: «Ho commesso l’errore di ordinare una marinara con aggiunta di mozzarella» ricorda, sentendosi poi rispondere che una pizza del genere semplicemente “non esiste”.

«Cosa intendi con “non esiste”?» ha insistito.

«La marinara è una pizza rossa con l’aglio – ha tentato di spiegare la ristoratrice – La pizza rossa si fa con il pomodoro e senza mozzarella. Quindi non puoi avere una marinara con la mozzarella». A dare ragione alla pizzaiola ci sarebbe stato anche un altro cliente in fila che, con la discrezione tipica degli italiani, avrebbe affermato: «Ha ragione la signorina, sulla pizza rossa non ci va la mozzarella».

Dopo aver insistito a lungo la giornalista è riuscita ad ottenere una margherita con l’aglio ma, non riuscendo a comprendere la reticenza di Emanuela (così si chiamava la pizzaiola), il giorno seguente ha telefonato ad uno psicanalista napoletano, per sentire cosa ne pensasse di tutta questa storia. «Ha ragione lei» ha ribadito l’amico «Una marinara non è una marinara se si aggiunge la mozzarella, ma non solo, la pizzaiola ha sbagliato a prepararti una margherita con l’aglio perché nemmeno quella si può fare».

Non soddisfatta, Dany Mitzman ha telefonato ad una sociologa italiana, che da tempo vive in Inghilterra. Anche lei ha dato ragione ad Emanuela: «Chi ordina una marinara di solito lo fa perché non vuole la mozzarella, quindi chiedere una marinara con la mozzarella è una richiesta un po’ strana». Un po’ come chiedere un caffè nero con il latte.

LA RISPOSTA –

Cara Danielle, proverò a risponderti in maniera semplice. La premessa è che la pizza, come saprai, fa parte non solo della tradizione, ma anche della cultura italiana. È importante, tienilo a mente. La spiegazione è che la marinara viene preparata con pomodoro, aglio, olio e origano.

Il nome deriva dal fatto che gli ingredienti erano facilmente conservabili e potevano essere portati dai marinai per preparare le pizze nel corso delle lunghe traversate. La mozzarella ovviamente non “esiste” sulla marinara perché facilmente deperibile.

«Ma questa è storia vecchia», si potrebbe obiettare. È vero. Ai giorni nostri la personalizzazione del prodotto è fondamentale e il cliente deve ottenere quello che vuole e quando vuole, ma in questo caso la questione diventa spinosa.

Accontentare il cliente o difendere la tradizione? Un bel dilemma, ma il cliente va “educato”, per evitare che gli stranieri continuino a pensare che in Italia mangiamo questi fantomatici “Spaghetti with meatballs”. Difficilmente un ristorante italiano prepara un piatto del genere. L’ananas sulla pizza non c’entra niente, la facciano pure le pizzerie a taglio americane, ma noi no, perché semplicemente, non è nella nostra cultura. Così come un inglese storcerebbe il naso davanti al limone nel tè.

IL CAPPUCCINO –

Questo non c’entra niente con la pizza, ma approfitto per spiegare a te qualcosa che vorrebbero sapere in molti: il cappuccino dopo cena. Ebbene, il cappuccino dopo cena non si ordina. Il motivo scientifico è che il latte dopo i pasti appesantisce, il motivo culturale è che non si ordina “perché no”. Perché non si fa.

CONCLUSIONI –

Ma torniamo a noi e alla marinara con la mozzarella. Quando Emanuela non voleva prepararla non stava semplicemente rifiutando di preparare una pizza. Stava orgogliosamente difendendo la tradizione italiana. Perché noi siamo così, è una questione di principio.

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