«La cannabis di Stato vale 1,4 miliardi di euro e 10.000 posti di lavoro»

La cannabis di Stato può generare un business di 1,4 miliardi di euro garantendo 10 mila posti di lavoro. Questa l’analisi di Coldiretti che commenta così il risultati «sorprendentemente positivi del primo raccolto di cannabis terapeutica ‘di Stato’, prodotta nello stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze».

Cannabis
(ROBYN BECK/AFP/Getty Images)

CANNABIS, IL PROGETTO DEI MINISTERI DI SALUTE E DIFESA

 

Il progetto è nato lo scorso anno quando i ministeri della Salute e della Difesa hanno incaricato l’istituto di dare vita ad una coltivazione di piante di marijuana destinato all’uso terapeutico, sopratutto per contrastare il dolore nei malati terminali. E secondo Coldiretti il progetto ha confermato quella che è «una grande opportunità per il Made in Italy poiché la coltivazione, la trasformazione e il commercio della cannabis a scopo terapeutico per soddisfare i bisogni dei pazienti in Italia e all’estero».

 

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CANNABIS, UN BUSINESS DA 10.000 POSTI DI LAVORO

Ed il business può generare 10.000 posti di lavoro dai campi al flacone. Con il primo raccolto di 80 piante sono stati ottenuti 130 grammi di principio attivo, un quantitativo ben superiore ai 30 grammi delle normali coltivazioni. Questo, continua Coldiretti, rappresenta la prova «dello stato avanzato della ricerca in Italia». Questa produzione risponde ai bisogni dei pazienti con patologie gravi come la Sla, la sindrome di Tourette, l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla. La cannabis ottenuta, continua la Coldiretti,  «una volta ricevute le autorizzazioni, potrà essere consumata come decotto in barattoli da 5 mg, da sciogliere in acqua e assumere come fosse un thé ma non si esclude che vengano preparati farmaci con principio attivo della cannabis».

CANNABIS: DA SUBITO L’ITALIA CON 1000 ETTARI DI TERRENO DISPONIBILI

Coldiretti precisa che già solo utilizzando «gli spazi già disponibili nelle serre abbandonate o dismesse a causa della crisi nell’ortofloricoltura, la campagna italiana puo’ mettere a disposizione da subito mille ettari di terreno in coltura protetta. Si tratta di ambienti al chiuso dove più facilmente possono essere effettuate le procedure di controllo da parte dell’autorità preposte per evitare il rischio di abusi». E calcolando 1000 ettari di terreno, il numero di cicli di coltivazione all’anno e la resa del principio che oggi viene importato a 15 euro al grammo si potrebbe dare vita ad una filiera italiana che unisce agricoltura e industria farmaceutica.

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