Bomba fa strage a Suruc, sospetti sull’ISIS

Le immagini del prima e dopo la strage di Suruc sono state diffuse dall’account dei giovani socialisti. Suruc è la cittadina turca che s’affaccia sul confine di fronte a Kobane e questa mattina è stata scossa da un’esplosione che ha colpito un centro culturale.

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Prima e dopo la strage nelle immagini diffuse dai giovani socialisti curdi

L’ATTENTATO A SURUC –

Un’esplosione ha ucciso 27 persone e ne ha ferite un altro centinaio nella cittadina di Suruc, che sorge sul confine tra Turchia e Siria proprio di fronte a Kobane, città simbolo della resistenza curda contro l’ISIS.L’esplosione è avvenuta nel cortile di un centro culturale, l’Amara, che ospita centinaia di giovani socialisti accorsi da Istanbul per aiutare nella ricostruzione di Kobane, distrutta da mesi di combattimenti contro i miliziani dell’ISIS, che sono stati cacciati, ma che periodicamente tornano a manifestarsi con attentati del genere.

LA TURCHIA REAGISCE ALL’ATTACCO –

L’attacco ha destato sensazione in Turchia e per stasera sono state annunciate manifestazioni di solidarietà con le vittime a Istanbul, Ankara e Izmir, Anche il governo ha mostrato di non sottovalutare questo che potrebbe essere il primo sanguinoso attacco dell’ISIS in territorio turco e contro cittadini turchi. Un comunicato del governo ha annunciato che 3 ministri sono diretti a Suruc per indagare su attentato di oggi e per portare conforto alle vittime. Saranno il vice primo ministro Numan Kurtulmuş, il ministro degli Interni Sebahattin Öztürk e il ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale  Faruk Çelik, una delegazione d’altissimo profilo.

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LA NOTIZIA ARRIVA AI SOCIAL NETWORK –

La notizia dell’attentato si è diffusa subito attraverso i social network cavalcando gli hashtag #SuruçtaKatliamVar (C’è un massacro a  Suruç) e #SuruçMassacre, anche perché le prime notizie sono state diffuse direttamente dai giovani compagni delle vittime dell’attentato, che ancora non si sa se sia stato condotto da un kamikaze o meno e da chi sia stato mandato, anche se tutti i sospetti s’accentrano sugli uomini dell’ISIS.

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