Rousseau, come funziona la nuova piattaforma del M5S (ideata da Casaleggio)

Dopo anni di annunci e attese è pronta per il lancio la piattaforma del Movimento 5 Stelle per favorire l’interazione tra cittadini ed eletti e attivisti del partito di Beppe Grillo e realizzare quindi l’utopia della democrazia diretta. Il software, denominato Rousseau, era stato promesso l’ultima volta lo scorso aprile, da Gianroberto Casaleggio. Ora è cominciato il conto alla rovescia per la presentazione della versione beta.

 

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ROUSSEAU, PIATTAFORMA WEB CON 10 AREE TEMATICHE –

Rousseau sarà articolato in dieci sezioni tematiche, ognuna guidata da un parlamentare. Lo racconta Annalisa Cuzzocrea su Repubblica:

Il blog ha annunciato per i prossimi giorni il lancio di una versione beta di Rousseau (la versione con cui i software vengono testati per verificarne errori ed efficacia). Nessuno, tra i parlamentari, lo ha ancora visto o provato. Le chiavi del nuovo sistema sono ben custodite nel quartier generale di Milano, ma le sue funzioni sono state svelate. Le sezioni sono contraddistinte da stelle che si accendono nel caso in cui siano attive: ci sono i vari Lex (il sistema che consente agli iscritti di partecipare alla scrittura delle leggi), nazionale, regionale o europeo, il voto on line, il fund raising, lo scudo della rete (un istituto creato per aiutare gli attivisti a difendersi da eventuali querele il cui referente sarà il deputato Alfonso Bonafede). E poi nuove funzioni come sharing, e learning, attivismo. Ciascuna sezione è affidata a un responsabile. Nel caso del voto e del fund raising, è ancora una volta “lo staff” della Casaleggio, definizione indistinta che più di una polemica ha generato in passato. Ma stavolta entrano in gioco anche altri esponenti del Movimento, dando vita a una struttura che si aggiunge allo scheletro già formato da direttorio e probiviri. Così, al deputato Manlio Di Stefano e alla senatrice Nunzia Catalfo è affidato Lex Nazionale, al consigliere piemontese Davide Bono quello regionale, alla senatrice Paola Taverna l’attivismo, al senatore Nicola Morra l’e learning, ai consiglieri comunali Bugani e Piazza lo sharing. Fino ai meet up di cui erano già stati investiti Roberto Fico e Alessandro Di Battista.

Roberto Fico – riporta ancora Repubblica – ha definito la nuova piattaforma web Rousseau come «un ulteriore tassello attraverso cui i cittadini potranno partecipare alla vita del Movimento». Ma non sono mancate le critiche. L’ex pentastellato Massimo Artini, uno dei deputati espulsi dal Movimento, ha commentato: «Tutto quello che si può fare è votare su cose che decidono altri, gestiti da persone scelte per via fiduciaria, senza alcuna trasparenza». «Non c’è alcun tasto per il dissenso, nessun modo di fare proposte alternative. Il meccanismo resta quello dall’alto versoil basso», è stato invece il commento di Federico Mello, giornalista che si occupa di Intrnet, autore de ‘Un altro blog è possibile’.

(Foto di copertina: Ansa / Angelo Carconi)

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