Tutte le cose sbagliate che vi hanno detto sull’Unione europea

29/08/2015 di Andrea Mollica

L’Unione europea

è un’istituzione che quasi tutti conoscono ma così articolata da mandare in confusione tanto i cittadini distratti quanto media e osservatori più competenti. Tra vertici, pacchetti, Europa e altro, le informazioni erronee sul funzionamento dell’UE abbondano su TV e giornali. Ecco una breve guida, non certo riassuntiva e completa ma molto dettagliata, su come funziona l’Unione europea e le sue principali istituzioni, con un’attenzione particolare rivolta verso gli organismi incaricati di gestire la crisi.

Per non sbagliare, come spesso capita anche agli organi di stampa più autorevoli, in questi tempi in cui le istituzioni comunitarie sono centrali nel dibattito sociale e politico.

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Unione europea –

L’Unione europea è un’unione politica ed economica tra 28 Paesi sovrani dell’Europa. L’UE è un organismo assolutamente peculiare e senza precedenti nella storia. I suoi poteri esclusivi in numerosi ambiti legislativi, l’elezione diretta da parte dei cittadini di un Parlamento e l’adozione di una moneta e banca centrale unica per molti dei suoi Stati membri rendono l’Unione europea un’entità con poteri superiori a quelli di una classica confederazione di Stati così come ben più rilevante di un organismo internazionale come l’Onu o il Consiglio d’Europa. La sovranità e l’indipendenza dei Paesi membri non la rendono però un’entità federale, così da rendere l’unificazione del Vecchio Continente ancora oggi uno dei più peculiari esperimenti della storia. L’Unione europea è guidata da sette istituzioni: la Commissione, il Consiglio, il Consiglio europeo, il Parlamento, la Banca centrale europea, la Corte di Giustizia e la Corte dei Conti dell’Unione Europea. La fonte primaria del diritto comunitario che disciplina il funzionamento dell’Unione europea sono due trattati: il primo è il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in vigore nelle sue numerose evoluzioni dal 1957, il secondo è il Trattato sull’Unione europea, in vigore dal 1993. I Trattati dell’Unione Europea sono atti di diritto internazionale, e per essere approvati necessitano dell’approvazione di tutti gli Stati aderenti. Ogni singolo Paese li adotta a seconda della procedura di ratifica fissata dalle proprie Costituzioni, una considerazione che non vale per il Regno Unito che non ha una propria legge fondamentale, ma diversi normativi che disciplinano le sue istituzioni apicali. In Italia i Trattati dell’Unione Europea sono stati ratificati secondo l’articolo 80, che prevede l’approvazione da parte di Camera e Senato. Nel 1989 in Italia si è svolto un referendum consultivo, stravinto dai sì con quasi il 90%, sulla trasformazione delle Comunità europee in una vera Unione politica.

Adesione all’Unione europea –

Gli Stati membri dell’Unione europea sono ventotto. Il nucleo fondatore di sei ha iniziato il progetto di integrazione comunitaria nel 1951 con la CECA, e l’ha approfondito nel 1957 con la creazione di CEE ed Euratom, le Comunità economica e dell’energia atomica. I Trattati hanno fissato i criteri di adesione, che devono essere soddisfatti dallo Stato che intende entrare nell’UE. Il processo di allargamento prima della Comunità e poi dell’Unione europea è stato costante. Nel 1973 hanno aderito Irlanda, Regno Unito e Danimarca, nel 1981 la Grecia, nel 1986 Spagna e Portogallo, nel 1995 Svezia, Finlandia e Austria. Nel 2004 si è verificato il più grande allargamento dell’UE, con l’adesione di ben 10 Paesi: il blocco dell’Est Europa formato da Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, più le isole Cipro e Malta. Nel 2007 e nel 2013 hanno aderito altri tre Paesi ex comunisti, Bulgaria, Romania e Croazia. Il Trattato sull’Unione europea ha stabilito i cosiddetti criteri di Copenaghen per poter aderire all’UE. Il Paese europeo che intende entrare deve soddisfare un criterio politico, ovvero la presenza di istituzioni stabili e democratiche, un criterio economico, un’economia di mercato capace di essere competitiva nel mercato unico con l’adozione della moneta comune, e un criterio giuridico, ovvero la volontà di recepire nel suo ordinamento l’acquis communitaire, il diritto europeo. Al momento ci sono cinque Paesi che hanno status di candidato all’adesione all’UE, Albania, Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia. L’Islanda ha invece ritirato a marzo 2015 la sua richiesta di adesione. Altri due Nazioni hanno status di candidato potenziale, Bosnia-Erzegovina e Kosovo. Per poter aderire all’Unione europea ogni Paese deve ricevere l’assenso di tutti i membri, che hanno diritto di veto per bloccare l’ingresso di una Nazione.

La storia dei Trattati dell’Unione Europea –

L’inizio riconosciuto dell’Unione europea è il 9 maggio del 1950, quando l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman ha proposto la creazione di un nuovo organismo che avrebbe condiviso la produzione e la circolazione del carbone e dell’acciaio. L’anno successivo alla Dichiarazione Schuman i sei Paesi fondatori dell’UE, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, hanno fondato la CECA, la Comunità economica del carbone e dell’acciaio. L’obiettivo della CECA era la cooperazione economica in due settori strategici dell’industria bellica, così da evitare la ripetizione dei conflitti che nei decenni precedenti avevano ucciso decine di milioni di persone in Europa. Un metodo funzionalista di convergenza comunitaria degli interessi nazionali opposto alla visione federalista di chi, come Altiero Spinelli, dopo la Seconda guerra mondiale aveva individuato nella costituzione di uno Stato sovrano europeo la modalità più efficace per promuovere la pace e il benessere in Europa. Nel 1957 i Paesi fondatori hanno approfondito la loro integrazione creando due nuove Comunità, la Comunità economica europea e la Comunità europea dell’Energia atomica, EURATOM. Le nuove Comunità sono state create dai Trattati di Roma, poi modificati nel corso dei successivi decenni durante le conferenze intergovernative. L’Unione Europea propriamente detta è stata fondata nel 1993 con il Trattato di Maastricht, composto da due atti di diritto internazionale. Il primo, il Trattato sulla fondazione della Comunità europea, recepiva e modificava ulteriormente le numerose evoluzioni del Trattato di Roma, il Trattato sulla Comunità economica europea. A fianco del TCE è stato poi siglato dagli allora 12 Paesi aderenti il Trattato sull’Unione europea, l’atto con cui l’integrazione comunitaria assumeva una piena dimensione politica. Con il Trattato di Lisbona il TCE è diventato il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che ha recepito la parte più rilevante delle innovazioni contenute nel Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa.

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Unione europea, la Commissione –

L’organismo più importante dell’Unione europea è la Commissione, il principale titolare del potere esecutivo, condiviso parzialmente con il Consiglio europeo. La Commissione è composta attualmente da 28 membri, uno per ogni Stato membro, suddivisi in 1 presidente, 7 vicepresidenti e 20 commissari. La Commissione decide in modo collegiale, e il suo lavoro è coordinato dal presidente, Jean-Claude Juncker. Il presidente della Commissione europea, l’incarico più vicino a un capo di stato o di governo se la UE fosse uno Stato sovrano, è eletto a maggioranza assoluta dal Parlamento europeo, su proposta del Consiglio europeo. Il Trattato di Lisbona ha imposto al Consiglio europeo di prendere in considerazione l’esito del voto del Parlamento europeo per indicare il nuovo presidente dell’esecutivo comunitario. Alle ultime elezioni europee i principali partiti hanno scelto un capolista, sull’esempio delle elezioni federali in Germania e Austria, candidato per concorrere alla carica di presidente. Il presidente della Commissione ha il potere di indicare il resto dei componenti dell’esecutivo, anche se nella prassi sono i governi nazionali a scegliere i nomi. La Commissione entra in carica solo dopo il voto favorevole, anche questo a maggioranza assoluta, espresso dal Parlamento europeo. Ogni commissario deve affrontare un’audizione nella commissione competente al suo portafoglio, e in diversi casi questo processo ha portato alla indicazione di un’altra persona. La Commissione ha un mandato di 5 anni, pari alla durata della legislatura del Parlamento europeo, ma può essere sfiduciata dall’assemblea legislativa dell’UE. Oltre al compito di implementare la legislazione comunitaria, la Commissione è l’unica istituzione dell’Unione europea a esser dotata di potere di iniziativa legislativa. In alcuni ristretti ambiti dove i poteri dell’UE sono esclusivi, come la concorrenza, la Commissione ha unico potere decisionale. L’attuale presidente della Commissione europea è Jean-Claude Juncker, il cui mandato scade il 31 ottobre del 2019. Il primo presidente della Commissione della Cee è stato il tedesco Walter Hallstein, una delle figure di riferimento della diplomazia della Germania Ovest nel secondo dopoguerra. Hallstein ha promosso l’unificazione delle Commissione e delle altre istituzioni, all’inizio tre come le Comunità di cui erano l’organismo esecutivo. Il presidente della Francia Charles De Gaulle era contrario a questo progetto, e ha contrastato con grande durezza lo sforzo di Hallstein di dare maggiori poteri, e risorse finanziarie proprie, alla Commissione. Lo scontro ha determinato la più grave crisi diplomatica della storia dell’Unione Europea, con la Francia che per diversi mesi ha rinunciato a partecipare alle riunioni degli organismi comunitari nel 1965 durante la crisi della “sedia vuota”. Fino agli anni novanta i presidenti della Commissione erano figure di rilievo ma non protagonisti assoluti della politica degli Stati europei, con l’eccezione di Jacques Delors, ministro dell’Economia all’inizio del mandato all’Eliseo di François Mitterrand. Dalla nomina di Romano Prodi solo ex capi di governo hanno guidato la Commissione. L’attuale presidente, Jean-Claude Juncker, è stato per 18 anni premier del Lussemburgo. Oltre a Prodi, l’altro italiano che ha guidato la Commissione europea è stato Franco Malfatti, in precedenza ex ministro dei governi Rumor. La sua sede è a Bruxelles.

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Unione europea, il Parlamento europeo –

Il Parlamento europeo è l’unica istituzione dell’Unione europea eletta direttamente dai cittadini. Insieme al Consiglio dell’Unione europea è l’organismo titolare della funzione legislativa, anche se il potere di iniziativa è riserva esclusiva della Commissione. Il Parlamento europeo è composto di 751 membri, che rappresentano gli oltre 500 milioni di cittadini dei 28 Paesi membri dell’UE. Il Parlamento europeo ha due sedi, a Strasburgo, dove si svolgono le plenarie, e a Bruxelles, dove si concentra il lavoro nelle commissioni. Il lavoro del Parlamento europeo è coordinato dal suo presidente. La legislatura dell’assemblea legislativa dell’UE dura 5 anni, e per prassi sono eletti due presidenti, così che il mandato di quest’incarico si riduce a due anni e mezzo. L’attuale presidente, il tedesco Martin Schulz, è il primo ad aver svolto due mandati consecutivi, in due legislature diverse. Fino al 1979 l’assemblea legislativa delle Comunità europee era formata da delegati dei Parlamenti nazionali. Il Parlamento europeo legifera principalmente secondo il processo legislativo ordinario, introdotto dal Trattato di Maastricht come procedura di codecisione, che prevede una doppia approvazione sia nell’assemblea eletta direttamente dai cittadini che nel Consiglio dell’Unione europea, dove sono rappresentati i governi degli Stati membri. Nel processo legislativo speciale, adottato in pochi ambiti, il Parlamento europeo può essere l’unico organismo titolato a legiferare. Il bilancio dell’Unione europea non può essere approvato senza il consenso del Parlamento europeo. I principali atti legislativi dell’UE sono i regolamenti, che sono recepiti immediatamente nell’ordinamento giuridico degli Stati membri, e le direttive, che invece devono essere adottate dalle assemblee legislative nazionali rispettando le linee guida principali. Il Parlamento europeo adotta anche atti non vincolanti come le risoluzioni, mentre i deputati UE hanno potere di interrogazione nei confronti delle principali istituzioni comunitarie. I parlamentari si suddividono in gruppi diversi per orientamento politico sovranazionale, che possono essere formati con la presenza di 25 membri appartenenti a 7 Paesi membri. I principali gruppi del Parlamento europeo sono il Partito popolare europeo, che raccoglie le più grandi forze di centrodestra, i Socialisti & Democratici, dominato da partiti socialdemocratici oppure di centrosinistra, l’alleanza dei Liberali e dei Democratici ALDE, dove siedono forze centriste di centrodestra o di centrosinistra, i Conservatori e Riformisti, la Sinistra Europea e gli Ecologisti. L’Italia è il terzo Paese per numero complessivo di deputati europei, 73, dietro a Germania e Francia e con lo stesso dato del Regno Unito.

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Unione europea, il Consiglio dell’Unione europea –

Il Consiglio dell’Unione europea rappresenta la seconda camera legislativa dell’UE accanto al Parlamento, e ha poteri di coordinamento maggiori in diversi ambiti quali la politica estera e di sicurezza e l’economia. Il Consiglio dell’Unione europea è presieduto a rotazione da ogni Stato membro, che per sei mesi ha la responsabilità di indicare l’ordine del giorno delle riunioni così come le priorità legislative. L’Italia ha assunto l’incarico di guidare il cosiddetto semestre europeo tra il 1° luglio e il 31 dicembre del 2014. Il Consiglio dell’Unione Europea ha undici configurazioni, a seconda degli ambiti decisionali. Alle riunioni del Consiglio, specie quando è prevista una sessione di votazioni, partecipano i ministri dei 28 Paesi membri. Le principali configurazioni di questo organismo sono il Consiglio Affari generali, il Consiglio Affari esteri, presieduto dall’Alto rappresentante della politica estera, il Consiglio economico e finanziario, noto con l’acronimo ECOFIN. L’Ecofin riunisce i 28 ministri delle Finanze e dell’Economia dell’UE, ed è l’organismo che adotta le decisioni in materia di bilancio degli Stati membri, su indicazione della Commissione. La procedura di infrazione per disavanzo eccessivo, che secondo il Patto di stabilità e crescita dovrebbe essere adottata quando uno Stato non rispetta il vincolo del 3% di deficit annuo, è stabilita dall’ECOFIN. Il Consiglio dell’Unione europea vota per consenso o con una doppia maggioranza qualificata quando la norma in discussione è approvata secondo il processo legislativo ordinario. Un regolamento o una direttiva deve ottenere il 55% degli Stati membri, ovvero 15 su 28, degli Stati membri in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione complessiva. In materia di politica estera il Consiglio dell’Unione Europea adotta diversi atti normativi, che sono le posizioni comuni, le azioni comuni e le strategie comuni. Le riunioni del Consiglio dell’Unione europea sono preparate dal COREPER, i rappresentanti diplomatici permanenti che si ritrovano settimanalmente per discutere delle posizioni dei loro governi sui singoli dossier in discussione. La sua sede è a Bruxelles.

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Unione europea, il Consiglio europeo –

Il Consiglio europeo è l’istituzione politica più recente dell’UE, la cui esistenza è stata formalizzata dall’ultima modifica dei Trattati avvenuta alla conferenza intergovernativa di Lisbona. Il Consiglio europeo era in origine una riunione del Consiglio, senza poteri formali ma organizzata al massimo livello politico possibile, i capi di stato e di governo dei Paesi dell’Unione europea. L’incontro dei leader dei Paesi UE, una consuetudine poi formalizzata dai Trattati iniziata negli anni settanta, ha promosso negli ultimi decenni la spinta più vigorosa alle modifiche istituzionali. In passato il Consiglio europeo si svolgeva nello Stato che durante il semestre aveva assunto la presidenza dell’UE. Da più di dieci anni la sede ufficiale è ormai diventata Bruxelles. Il Trattato di Lisbona ha creato la figura del presidente del Consiglio Europeo, chiamato a convocare le riunioni, redigere l’ordine del giorno, coordinarne lo svolgimento e proporne le conclusioni. In precedenza questo incarico era svolto dal capo di stato o di governo che guidava il Paese presidente di turno dell’UE. Il presidente del Consiglio europeo è nominato dai capi di stato e di governo con una doppia maggioranza qualificata, e il suo incarico dura due anni e mezzo, con la possibilità di un solo rinnovo. Il primo presidente del Consiglio europeo è stato l’ex premier belga Herman Van Rompuy, confermato per un secondo mandato, mentre nel 2014 è stato eletto l’ex primo ministro polacco Donald Tusk. Sia Van Rompuy che Tusk sono due esponenti del Ppe. Il Consiglio europeo, come indicato dall’articolo 15 del Trattato sull’Unione europea, rappresenta il motore dell’UE, l’organismo chiamato a fornire il necessario impulso al suo sviluppo e a definire le sue direttive politiche generali così come le priorità. Il Consiglio europeo definisce i principi e stabilisce le principali linee guida della politica estera e di sicurezza comune, ed è l’organismo che nomina l’Alto Rappresentante per gli affari esteri. Il Consiglio europeo, che propone al Parlamento europeo il presidente della Commissione, nomina anche il presidente della Banca centrale europeo. Il governatore della Bce è talvolta invitato a partecipare alle riunioni di questo organismo, così come l’Alto rappresentante degli affari esteri. Il presidente della Commissione partecipa sempre, mentre il presidente del Parlamento esprime la posizione dell’istituzione che guida prima che la discussione inizi. Il presidente del Consiglio europeo non ha diritto di voto, anche per non alterare i rapporti all’interno dell’organismo, un rappresentante per ogni Paese membro. Le Costituzioni o le leggi nazionali indicano chi possa rappresentare uno Stato membro al Consiglio europeo. In alcuni Paesi in cui il capo dello Stato è eletto direttamente dai cittadini è il presidente della Repubblica a partecipare al Consiglio europeo, anche se hanno un orientamento politico diverso dal governo in carica. La sua sede è a Bruxelles.

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Unione europea, Vertice euro –

Il Vertice euro è una composizione del Consiglio europeo, formata dai capi di stato e di governo dei Paesi che adottano la moneta comune dell’UE. Nel 2011, dopo la conclusione del trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria, noto come Fiscal Compact, e alla luce dello scoppio della crisi del debito sovrano, i leader dei Paesi dell’euro hanno iniziato a ritrovarsi regolarmente per discutere dei problemi dell’unione monetaria. Il Fiscal Compact è un trattato internazionale separato dai due Trattati europei, e il Vertice euro è l’organismo che de facto, anche se non de iure, ne monitora il controllo al massimo livello politico. Il presidente del Vertice euro è lo stesso del Consiglio europeo, ed è in questa composizione dell’istituzione formata dai capi di stato e di governo che è stato sancito l’accordo tra la Grecia e i Paesi creditori dopo il referendum del 5 luglio 2015.

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Unione europea, Eurogruppo –

L’Eurogruppo non è un’istituzione riconosciuta formalmente dai Trattati, anche se l’ultima modifica ne esplicita le funzioni. Un protocollo del Trattato di Lisbona invita infatti i ministri delle Finanze dei Paesi che adottano l’euro a ritrovarsi in modo periodico, per discutere delle responsabilità condivise in materia di moneta unica . L’Eurogruppo sta al Vertice euro come l’ECOFIN sta al Consiglio europeo. Nella prima composizione si trovano i ministri finanziari o i capi di stato e di governo dei Paesi dell’unione monetaria, mentre nelle altre due istituzioni sono rappresentati tutti gli Stati membri dell’UE. Al momento l’Eurogruppo è formato dai ministri delle Finanze dei 19 Paesi che hanno adottato la moneta unica, e le sue riunioni sono guidate da un presidente, chiamato sui media Mr Euro. L’attuale responsabile dell’Eurogruppo è il ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, il laburista Jeroen Dijsselbloem. La presidenza di questo organismo non rappresenta un incarico autonomo, e dura due anni e mezzo. Il Trattato di Lisbona riconosce l’Eurogruppo come l’organismo che sostituisce ECOFIN quando le decisioni riguardano questioni relative solo agli Stati dell’unione monetaria. La crisi della moneta unica ha dato particolare rilevanza all’Eurogruppo, l’organismo responsabile delle decisioni finali sui piani di assistenza finanziaria. I Memorandum of Understanding firmati dai Paesi euro espulsi dai mercati finanziari hanno assegnato alla cosiddetta Troika – Commissione, Fmi e Bce – la valutazione sull’andamento dei programmi concordati, ma la decisione finale sull’erogazione dei prestiti è stata assegnata all’organismo che riunisce i ministri finanziari dell’unione monetaria.

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Unione europea, ESM, EFSF, EFSM –

La crisi dell’euro ha portato alla creazione di un organismo internazionale, il Meccanismo europeo di stabilità, ESM l’acronimo inglese, esterno alle istituzioni comunitarie ma sottoposto al diritto europeo e riconosciuto dai Trattati, a cui hanno aderito tutti i Paesi dell’eurozona. Il fondo salva Stati o salva euro ESM è un’organizzazione finanziaria a cui i 19 Stati che adottano la moneta comune hanno versato una quota di capitale per poter emettere obbligazioni e raccogliere i fondi da erogare ai Paesi che chiedono assistenza finanziaria. Il fondo ESM è un organismo intergovernativo, in cui il voto degli Stati non è capitario bensì corrispondente alla quota di capitale versato, guidato da un consiglio d’amministrazione in cui sono rappresentati i ministri finanziari dell’unione monetaria, e da un amministratore delegato. Il fondo ESM ha sostituito il veicolo finanziario EFSF, che funzionava in modo simile ma aveva una operatività temporanea, e il fondo speciale EFSFM, gestito dalla Commissione UE. La sua sede è a Lussemburgo.

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Unione Europea, Banca centrale europea-

La Banca centrale europea è l’istituzione comunitaria che ha il diritto esclusivo di emissione della moneta unica dell’UE, l’euro, ed è la responsabile della politica monetaria dei Paesi che adottano la valuta comune. La Banca centrale europea è la guida dell’Eurosistema, composto dalla stessa Bce e dagli istituti centrali che adottano la moneta unica. La base giuridica che disciplina l’organizzazione e la politica monetaria della Banca centrale europea sono i Trattati UE e il suo Statuto. Il capitale della Bce è stato fornito da tutti i 28 Paesi dell’UE, con quote corrispondenti al peso del Pil e della popolazione. Il Consiglio europeo nomina il presidente della Banca centrale europea e gli altri cinque membri del Board esecutivo per un mandato di otto anni. L’organismo che prende le decisioni di indirizzo è il Consiglio direttivo, formato dal presidente, dal vicepresidente e dagli altri membri del Board esecutivo e dai governatori delle banche centrali che fanno parte dell’Eurosistema. La sua sede è a Francoforte.

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Unione Europea, Corte di Giustizia e Corte dei Conti –

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha il compito di interpretare il diritto comunitario, e di farlo applicare allo stesso modo negli Stati membri e dalle istituzione UE. La Corte di Giustizia dell’Unione europea può annullare gli atti emessi dalle istituzioni UE, sanzionarle e anche spingerle ad intervenire ove giudicato necessario. La Corte di Giustizia dell’Unione europea si compone di tre sezioni principali, la Corte di Giustizia che si occupa principalmente delle questioni pregiudiziali, ovvero dell’interpretazione del diritto comunitario , il Tribunale che invece giudica sulle procedure di annullamento degli atti delle altri istituzioni UE , e il Tribunale della funzione pubblica che dirime le controversie relative al personale. Ogni Stato membro nomina un magistrato all’interno della Corte di Giustizia, che sono coadiuvati nel loro lavoro da undici avvocati generali. Il mandato dei giudici dura sei anni, e può essere rinnovato. La sede di questa istituzione è in Lussemburgo, come per la Corte dei Conti europea. L’Unione europea è dotata di una magistratura contabile, che controlla le entrate e le uscite al fine di accertare il corretto utilizzo dei fondi a disposizione dell’UE. La Corte dei Conti europea è formata da un magistrato per ogni Stato membro, in carica per sei anni e rinnovabile per un secondo mandato.

Consiglio d’Europa e Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – Il Consiglio d’Europa e l’organismo più importante collegato a questa istituzione internazionale, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nota anche come Tribunale di Strasburgo, non fanno parte invece dell’Unione Europea. Il Consiglio d’Europa è stata la prima organizzazione internazionale creata per favorire l’integrazione, con una prospettiva federale, del Vecchio Continente dopo l’eccidio della II guerra mondiale. Vista l’impossibilità di creare gli Stati Uniti d’Europa, 10 Paesi europei si impegnarono a creare una sede di consultazione permanente tra di loro che promuovesse la democrazia e la tutela dei diritti umani. L’iniziativa più importante del Consiglio d’Europa è stata la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il cui rispetto è tutelato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Al momento al Consiglio d’Europa aderiscono 48 Paesi, più del doppio dell’Unione europea.

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