Tspiras, il piano di Varoufakis per il Grexit e quegli agganci con la finanza mondiale

Un retroscena abbastanza clamoroso quello in cui si addentra oggi Il Messaggero, che pubblica un articolo su Tsipras e Varoufakis dal quale si evince una storia diversa rispetto a quella raccontata dai media all’indomani dell’addio del ministro motociclista.

VAROUFAKIS VS TSIPRAS

Il Messaggero ripercorre le storie dei due

La plastica contrapposizione tra i due eroi greci è il “sì” di Alexis al piano di riforme dettato dall’Europa, e il “no” di Yanis. “Sì” e “no” che raccontano una storia diversa da quella solo pittoresca di Varoufakis che sgomma con le sue moto […] Il vero eversore, quello che ha meno legami con l’aborrito mondo della finanza mondiale, è il primo. Tsipras […] dopo la vittoria elettorale di gennaio promuove a titolare delle Finanze e negoziatore con la Ue quel professorino di Austin, Texas, sempre in fuga da paesi dove irrompeva al governo la destra, fin dai tempi dell’Università dell’Essex nell’era Thatcher. Prima il Regno Unito, poi l’Australia, quindi gli Stati Uniti.

Perché?

Teatro d’un connubio non d’amore, ma ideologico e forse d’interesse, col gotha degli economisti e finanzieri “liberal” americani. In primis George Soros.[…]

Insomma, secondo il quotidiano, Varoufakis avrebbe amici nella finanza “bene”, in cui navigherebbe con abbastanza destrezza. Troppa

Yanis si fa gioco di Alexis, perseguendo un progetto di rottura, di uscita della Grecia dall’Euro che Tsipras (in sintonia con la maggioranza del popolo greco) ha sempre detto di non volere. L’attacco all’Europa “golpista”, le intemerate di Varoufakis studiate per avvelenare il clima e insolentire i partner, forse rispondevano più a un disegno che a un linguaggio. E non è escluso che Tsipras, a Bruxelles, abbia trovato chi discretamente lo ha illuminato sui veri obiettivi e la vera identità del suo pirotecnico ministro dell’Economia.

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