Calciomercato Roma, perché per Dzeko è fatta. E perché vi dicono di no

14/07/2015 di Boris Sollazzo

EDIN DZEKO ALLA ROMA, ECCO PERCHE’ –

Abbiamo raccontato di un accordo concluso, proprio ieri. Contraddetti, parzialmente, da molti altri che danno le parti, Manchester City e Roma, molto lontane su Dzeko.

Otto milioni di euro dividerebbero le due squadre sulla valutazione di Edin. E, a dirla tutta, erano pure di più al momento dell’inizio della riunione fiume di ieri, quando Walter Sabatini ha provato il colpo gobbo, ovvero staccare un assegno di 10 milioni di euro, affiancando loro Seydou Doumbia (per la disperazione della pagina facebook Non si vende Doumbia, che raduna ironicamente i fan dell’ivoriano tanto criticato nella Capitale), autore di una doppietta contro i Citizens. Quasi saltava il tavolo, ma così non è stato. Il grande tessitore giallorosso non si illudeva di portare a casa una firma, ma, piuttosto, di trovare un accordo, di congelare il giocatore per evitare un altro caso Bacca, praticamente romanista ma bruciato sull’altare di una trattativa sul prezzo poco apprezzata sul Siviglia, data la presenza, in quel caso, di una clausola rescissoria. E a dispetto delle notizie filtrate dai maggiori organi di stampa, sul prezzo ieri si sono messi d’accordo. Ventitre milioni di euro più tre di bonus. Con un pagamento biennale della quota fissa ma un versamento “pesante” nella prima annualità. E bonus legati a obiettivi “forti”, che garantiscano agli acquirenti la copertura di quella spesa ulteriore.

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E la firma allora, perché non dovrebbe esserci? Semplice, quei soldi la Roma ancora non ce li ha. Nella mano in cui al tavolo con il Manchester ha puntato forte, deve entrargli un poker. O almeno una coppia.

CALCIOMERCATO ROMA, LE CESSIONI –

Romagnoli, Destro, Doumbia, Gervinho. Eccolo il poker risolutivo per il calciomercato giallorosso. L’accordo congelato diverrà realtà solo quando verranno ceduti. Non tutti, però. Tutto sarebbe risolto se la Roma accettasse la corte al giovanissimo difensore (classe 1995) da parte del Milan. Ma i rossoneri quei 25 milioni offerti – in verità sono meno, 22 più bonus non ben specificati – li darebbero a rate, anche loro. E Garcia ha posto il veto sugli addii di Manolas e Romagnoli, non fidandosi di Castan, ancora convalescente, avendo perso Astori e visto che Yanga Mbiwa, pur santificato per la prodezza nel derby, è ancora acerbo.

Dunque, Sabatini prova a resistere per non destabilizzare il tecnico francese come già accaduto lo scorso anno con Mehdi Benatia, togliendogli di torno invece i più “sacrificabili”. E qui, però, c’è la nota dolente: Walter dovrà lavorare più delle solite 21 ore per spedire in altri lidi le persone non più gradite a Trigoria, troppo difficili da soddisfare e non all’altezza, nell’ultima stagione, delle valutazioni che i giallorossi danno loro.

CALCIOMERCATO ROMA, GERVINHO –

Sembrava fatta per Gervinho all’Al Jazeera, 13 milioni di euro piovuti quasi dal cielo, vista la stagione orribile dell’ala che aveva spezzato il campionato italiano due anni fa. Difficile capire se davvero abbia fatto richieste irrecivibili agli arabi o se quest’ultimi ci abbiano ripensato, ma tutto è sfumato. Più facile che il vincitore della coppa d’Africa ci abbia ripensato e non abbia voluto scegliere quella pensione dorata, pensando di avere ancora molto da dare in Europa. Dove, però, è calma piatta: gli unici sondaggi, per ora, sono quelli di Inter e Siviglia. Ma nessuna delle due società ha superato l’offerta di 7 milioni di euro. E il West Ham, che ha provato con poca convinzione, non arrivava comunque a 10. E lì, in Premier League, visti i brutti ricordi all’Arsenal, il giocatore non vorrebbe tornare.

CALCIOMERCATO ROMA, SEYDOU DOUMBIA –

Di Doumbia abbiamo detto: le contestazioni non gli hanno fatto bene, così come l’ironia romanista feroce sulla sua età e sulle sue doti tecniche e atletiche. In Italia non ha mercato, in Russia non lo rivogliono, i cinesi sono pazzi di lui (ma non ricambiati) e gli arabi, incredibile a dirsi, non sono disposti a riconoscergli l’ingaggio lauto che gli tributa Pallotta.

CALCIOMERCATO ROMA, MATTIA DESTRO –

Mattia Destro, invece, sembra la Sora Camilla. Tutti lo vogliono, nessuno se lo piglia. Oppure, più semplicemente, è lui a fare il difficile. In fondo, se ricordate, Adriano Galliani dovette andare fin sotto casa sua e citofonargli per portarselo a Milano. Un corteggiamento d’altri tempi.
Il Monaco, stufo dei suoi dubbi, ha mandato all’aria i 14 milioni di euro pronti per la Roma e li ha messi (più due di bonus) su El Shaarawy. Creando due problemi ai giallorossi: non dare liquidità a loro, ma darla ai rossoneri per l’assalto a uno dei suoi gioielli, Romagnoli appunto (anche se Galliani, stufo dei rifiuti, starebbe puntando tutto su Maksimovic del Torino).

CALCIOMERCATO ROMA, ALESSIO ROMAGNOLI –

Eccolo il gioiello. Nato nel 1995 ad Anzio, il bambino prodigio con il primo Garcia, duttile e capace di saper marcare, arare la fascia e persino segnare (fu Zeman a scommettere sul suo esordio, bagnato addirittura da un gol), in un anno alla Sampdoria è diventato “il nuovo Nesta”, con quotazioni di mercato da attaccante. Come Bertolacci scalpitava per essere titolare e ha scelto Milanello, così potrebbe accadere per il centrale cresciuto tantissimo Mihajlovic, che peraltro ha un ingaggio non consono al suo valore attuale, con la società che non ha intenzione di adeguarglielo mentre non solo i rossoneri, ma anche il Napoli di Aurelio De Laurentiis, sarebbero pronti a quadruplicarlo (da 400.000 a 1,5 milioni, si dice). Sabatini resiste, Garcia si impunta, ma Romagnoli vuole raggiungere l’altro campioncino del vivaio scappato via dalla casa madre, pur se ben pagato. Risolverebbe il caso Dzeko subito, ma aprirebbe una voragine in difesa. La coperta rimarrebbe quindi troppo corta.

CALCIOMERCATO ROMA, DZEKO NON SCAPPA. PER ORA –

E allora? Walter Sabatini con il City è stato chiaro. Il sacrificio economico per venire incontro alle loro richieste per la Roma è rilevante, soprattutto per un giocatore piuttosto deludente nell’ultima stagione agli ordini di Pellegrini (nemmeno lontanamente raggiunta la doppia cifra). Ha chiesto dieci giorni per mettere a punto le cessioni e ora spera che i giocatori non si mettano di traverso. Perché Roma è bella ed è difficile lasciarla. Chiedete ad Ashley Cole, 4,5 milioni lordi di ingaggio ancora per due anni e pronto a rimanere anche se dovesse accontentarsi di un abbonamento in tribuna. Ecco, anche lui, libererebbe risorse preziose, così come Maicon, che dopo un primo anno straordinario, ha visto cedere il ginocchio e ora è più dannoso che altro (altri sei milioni lordi bloccati all’anno). Ma, incomprensibilmente, ha ottenuto un rinnovo solo pochi mesi fa.

Il mago Walter, come al solito, ce la farà, ma fa filtrare pessimismo per evitare la “figuraccia” nel caso di un dispettoso ostracismo al trasferimento in altra squadra dei quattro moschettieri in uscita. E i soldi per Dzeko, prima della fine della tournée australiana, arriveranno. Scongelando l’accordo per apporvi le firme. E far scatenare i tifosi giallorossi che, così, potrebbero ricominciare a sognare lo scudetto, sperando in una Juventus appagata da quattro scudetti e senza più Pirlo e Tevez.

 

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