Anni ’80 Vs Anni ’90: meglio “Sapore di Mare” o “Il Ciclone”?

Ma sono stati meglio gli anni ’80 o gli anni ’90? La verità è che la risposta è soggettiva, e, molto spesso legata a fattori generazionali. Chi è cresciuto nei “mitici” anni ’80, scanditi dai primissimi cartoni animati giapponesi, improbabili spalline che trasformavano anche le persone più minute in giocatori di football e jeans cortissimi che facevano intravedere il calzino (ma come facevamo a vestirci così?). Così come chi ha vissuto i primi amori sulle note dei Take That (basterebbe questo per capire i problemi di una generazione intera), o si è esaltato per le giocate di Baggio e Ronaldo avrà altrettante certezze nello scegliere gli anni ’90. Per divertirci, soprattutto insieme a voi, abbiamo deciso di dar vita ad una sorta di “concorsone”, un’infinita sfida tra Anni ’80 e Anni 90. Abbiamo “pensato” ad una serie di categorie (film, serie tv, canzoni etc etc) in cui far scontrare “i cult” dei rispettivi decenni. Bruno Conti è il giocatore italiano degli anni ’80 che ha infiammato i vostri cuori? Ma preferite lui o Del Piero, il numero dieci Insomma, una sorta di scontro tra decenni, se volete anche uno scontro in cui adolescenza e maturità si confrontano. In una parola: un gioco. E allora, per essere divertente, un gioco deve iniziare subito. Eccoci qui, pronti per la prima categoria e per il primo scontro

CATEGORIA: FILM COMICO ITALIANO

Cult anni ’80: Sapore di Mare – Famosissimo film dei fratelli Vanzina. Ha vinto un sul fil di lana un duello – svolto nella redazione di giornalettismo – con Vacanze di Natale per rappresentare gli anni ottanta. Non è stata una scelta facile. Ci siamo quasi picchiati, ma è stata decisiva la scena finale: il biglietto di Jerry Calà a Marina Suma nella scena finale. Sarà per “celeste nostalgia”, sarà per Marina Suma così bella e giovane, sarà per quegli sguardi pieni di rimpianto per quello che poteva essere e non è stato, sarà perché a tutti noi sarà capitato di pensare con nostalgia ad un amore estivo, ma quel finale ha pochi rivali nel nostro cinema popolare.

Cult anni ’90 – Il Ciclone. Il successo che ha cambiato la vita di Leonardo Pieraccioni. Il film che ha incassato 75 miliardi di lire nel 1996, e ha vinto due nastri d’argento. Ma soprattutto ha fatto ridere tutto un paese per almeno un paio di mesi. Ma da quel film nacque una mania, per cui tutto ciò che era un po’ spagnoleggiante era sinonimo di divertimento e allegria. Natalia Estrada imperversò in tutte le tv Mediaset (ovviamente) per un paio di anni almeno. Come una telecamera la inquadrava lei faceva sempre lo stesso passo, sempre sulla stessa musichetta. Il tutto piacevolmente immutabile. Non ha segnato un’epoca come il suo avversario diretta in questa sfida, ma rappresenta perfettamente il film post-ideologico: leggero, trasparente, ci cui non rimane quasi niente. Tranne la musichetta..

Per votare potete rispondere o qui nei commenti, o sulla pagina Fb di Giornalettismo o sul nostro account twitter

Share this article