La rivolta di Barcellona contro i turisti: “Statevene a casa”

Se avete programmato le vostre vacanze a Barcellona, sappiate che potreste non essere in benvenuti. Ne parla un articolo di Repubblica, che riporta una situazione non proprio idilliaca nella città spagnola

LA RIVOLTA DI BARCELLONA

Non vogliono fare la fine “di Venezia”, dicono dalla giunta catalana, non vogliono essere “mangiati” dai turisti. E così protestano

La “marea” che cresce fino a far temere un’inondazione catastrofica è quella del turismo fuori controllo, che inquieta le autorità municipali e soprattutto fa infuriare i residenti della capitale catalana, esasperati al punto da esporre in qualche caso inequivocabili cartelli ai balconi con l’imperativo «Tourists go home!».

Nel mirino i troppi alloggi turistici, spesso in nero, così la giunta ha

sospeso «almeno per un anno» la concessione di licenze per nuovi alloggi turistici. Senza fare distinzioni: si va dagli hotel a cinque stelle agli ostelli giovanili, dai residence agli appartamenti. L’unico risultato sicuro è che, per il momento, vengono penalizzate le multinazionali del settore alberghiero che avevano già programmato investimenti per circa 400 milioni di euro: […] In questo modo vanno in fumo migliaia di possibili nuovi posti di lavoro in un settore che già contribuisce per il 14 per cento al prodotto interno lordo della città e che dà occupazione a 120mila persone.

Un colpo duro all’economia cittadina, resosi però necessario dalla paura dei residenti

che ormai si sentono stranieri in casa, pretendono regole. Convivere con orde di invasori che indossano sombreri messicani, bevono un liquido tossico spacciato per sangrìa e fanno incetta dei più assurdi souvenir è diventato un incubo quotidiano. E soprattutto notturno, quando i patiti del “pub crawl”, i tour etilici low-cost destinati a un pubblico giovanissimo soprattutto anglosassone diventano padroni della città tra schiamazzi e comportamenti incivili.

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