Michele Emiliano presenta la giunta con tre Cinque Stelle che dicono no: «un gesto inaudito»

Primo scontro in Puglia tra il neo-presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il Movimento 5 Stelle. L’ex sindaco di Bari nel pomeriggio ha indicato i nomi dei componenti della prossima Giunta proponendo 10 nomi, cinque uomini e cinque donne. Di queste tre sono esponenti del Movimento 5 Stelle ma hanno rifiutato parlando di un «atto inaudito».

Michele Emiliano
ANSA/LUCA TURI

MICHELE EMILIANO, LA “SAGRA” DEL PROGRAMMA E LE NOMINE

Michele Emiliano ha reso noti a Bari i risultati della consultazione tra i 2800 sostenitori che hanno collaborato all’elaborazione del Programma, la cosiddetta “sagra del programma” che avrebbe deciso i futuri assessori in Regione. I 1613 elettori hanno scelto Giovanni Giannini, Pd, ai Trasporti, Raffaele Piemontese, Pd, al Bilancio, Giovanni Liviano, liste civiche, all’Industria culturale e turistica, Sebastiano Leo, Noi a sinistra, Formazione e lavoro, Toto’ Negro, Popolari, al Welfare. Poi ci sono le cinque donne: Loredana Capone, Pd, assessore uscente confermata allo Sviluppo economico, Annamaria Curcuruto alla Pianificazione territoriale. I tre consiglieri “grillini” sono Antonella Laricchia all’Ambiente, Rosa Barone all’Agricoltura e Viviana Guarini alle Risorse umane.

 

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MICHELE EMILIANO APRE AI CINQUE STELLE: «UNA LEGISLATURA COSTITUENTE»

Presentando questi nomi Michele Emiliano ha auspicato che i Cinque Stelle accettassero l’incarico: «È chiaramente una legislatura costituente, per me si puo’ governare bene solo con un buon sistema normativo. Anche nel 2004 al Comune di Bari scegliemmo la giunta dopo un lavoro molto intenso con tante persone che collaborarono a dare degli indirizzi forti. Oggi abbiamo fatto ancora meglio promuovendo una reale partecipazione dal basso». L’iniziativa non è però piaciuta al Movimento 5 Stelle che in una nota ha espresso la propria rabbia: «Quello di Emiliano è un atto di violenza inaudito».

I CINQUE STELLE: «DA EMILIANO UNA VIOLENZA INAUDITA»

Continua la nota del Movimento 5 Stelle: «La paura di essere controllato dalla principale forza di opposizione lo ha portato a compiere quello che è un atto di una violenza istituzionale inaudita nei confronti di tutti i pugliesi. Questo è il tempo per il lavoro serio.  Non abbiamo intenzione di vendere il nostro silenzio in cambio di poltrone e piuttosto attendiamo lui, il suo partito e le sue sedicenti aperture al M5S alla prova dei voti quando si tratterà di votare gli incarichi di garanzia e di controllo per le quali abbiamo già dato la nostra disponibilità: Presidenza del Consiglio Regionale e Presidenza delle Commissioni Ambiente e Bilancio».

MICHELE EMILIANO: «SPERO CHE RISPONDANO ALLA CHIAMATA»

Pronta la risposta di Michele Emiliano che auspica che la sua chiamata venga accolta dal Movimento Cinque Stelle: «Non c’è un piano B: adempiere alla chiamata del presidente della Regione spero sia vissuto come un dovere e spero che venerdì rispondano presentandosi in giunta. Come si puo’ notare, non c’è stato alcun inciucio ne’ giochiamo al gatto col topo, non si tratta di un’operazione opaca o partitica. La giunta rispetta lo Statuto per quanto riguarda la parità di genere, e rispetta la norma piuttosto singolare, che trova corrispettivi forse solo in Calabria, che impone di scegliere gli assessori quasi solo nel novero degli eletti, impedendo di implementarla con nomi di alto profilo. Quanto prima provvederemo alle modifiche statutarie, riequilibrando la parità di genere e permettendo ulteriori scelte extra dal novero degli eletti. La Regione non vivrà una dittatura della giunta: quella che si avvia sarà una consigliatura costituente e si govenerà tramite l’esercizio della legislazione»

 

(Photocredit copertina ANSA/LUCA TURI)

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