Test medicina 2015: il caos dei mille posti in meno

Test medicina 2015, sono circa mille i posti in meno banditi dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per gli accessi programmati alle facoltà sanitarie del 2015-2016. Il bando ufficiale non è ancora uscito, ma è da notizie di stampa che si apprende della decurtazione dei posti nelle facoltà di Medicina: dai 10mila dell’anno scorso ai circa 9100 di quest’anno. Una decisione che ha lanciato gli studenti sulle barricate, ma che scontenta, paradossalmente, anche l’ordine dei medici.

TEST MEDICINA 2015, MIUR: MILLE POSTI IN MENO?

È stato il Sole 24 Ore in mattinata a pubblicare le notizie sui nuovi posti a bando per il test medicina 2015.

Nei prossimi giorni sarà pubblicato il bando che mette in palio i 9.146 posti per l’anno accademico 2015-2016, quasi mille in meno rispetto all’anno scorso. Un calo che ha scatenato la protesta degli studenti. Sul numero finale, frutto di una mediazione in Confernza Stato-Regioni, si tenterà fno all’ultimo di valutare se ci sono posti in più dagli atenei. Anche se è il presidente del Consiglio universitario nazionale, Andrea Lenzi, a sottolineare come i 9mila posti siano «coerenti al fabbisogno segnalato dalle Regioni e al numero di posti nelle specializzazioni e in medicina generale»

I posti a bando per i corsi a numero chiuso sono concordati, infatti, fra il ministero, le università e la conferenza Stato-Regioni, e potrebbero aver risentito del pasticcio dell’anno scorso, primo anno del test nazionale, in cui grazie al plico manomesso di Bari sono stati ammessi in sovrannumero in tutta Italia moltissimi ricorrenti.

 

TEST MEDICINA 2015, SIMULAZIONE DELL’ORDINE DEI MEDICI: “MOLTI NON TROVERANNO LAVORO”

Secondo la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, scrive Repubblica, 9mila posti a bando sarebbero ancora troppi.

“Se non si corre ai ripari nei prossimi 10 anni saranno 25mila i medici che non avranno alcuna possibilità di sbocchi occupazionali nel servizio sanitario nazionale”. I numeri, secondo la federazione dei medici, “parlano chiaro: sono 10mila ogni anno gli immatricolati a Medicina, e questo solo secondo il numero programmato, perché altri 9mila posti sono stati, negli ultimi cinque anni, resi disponibili a seguito dei ricorsi degli esclusi”. Dei 10mila immatricolati, l’85 per cento arriva alla laurea: 8mila e 500 medici l’anno, a fronte di 6mila/6mila e 500 posti nelle Scuole di specializzazione e nel corso di Formazione in medicina generale. Risultato: un esubero annuale di 2mila e 500 medici.

Così parla Roberta Chersevani, alla guida della FnOmceo.

 

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TEST MEDICINA 2015, LA RABBIA DEGLI STUDENTI

Ma chiaramente sono le organizzazioni studentesche ad essere sul piede di guerra:

Se davvero il numero di posti a disposizione verranno abbassati, ancora una volta il ministero dimostrerà la sua incapacità nel gestire il caos causato della scomparsa del plico di Bari che ha permesso a migliaia di studenti ad essere ammessi in sovrannumero. Quanto accaduto lo scorso anno non è responsabilità dei ricorrenti che sono stati ammessi con riserva nelle università, ma è solo colpa di un Ministro che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di quanto accaduto e prendere provvedimenti.

Così Gianluca Scuccimarra, portavoce dell’Unione degli Universitari, in un comunicato. Scrive invece Alberto Campailla di Link-Coordinamento Universitario:

E’ una decisione totalmente arbitraria poiché manca ad oggi una seria previsione del fabbisogno di personale medico nei prossimi anni, e autoritaria poiché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria. Il principio di questa riduzione è quella di adattare il numero di ingressi nei corsi di Laurea al ridotto numero di Borse di Specializzazione e all’attuale turn over del SSN, il che significa considerare come strutturali i tagli alla Sanità e alla formazione medica. Il Miur e il Ministero  della Salute hanno di fatto rinunciato a svolgere una programmazione del personale medico legata al fabbisogno dei cittadini

 

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