Attentato «ISIS» a uno stabilimento Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, in Francia

Attentato in Francia, a un impianto di gas industriale a Saint-Quentin-Fallavier , nell’Isére, a una trentina di chilometri da Lione. L’attentatore si è detto un uomo dell’Isis e aveva con sé una bandiera islamista.

Saint-Quentin-Fallavier

L’ATTENTATO FIRMATO ISIS –

Attentato con esplosione vicino Lione, in Francia. Un uomo ha fatto irruzione un impianto di gas industriale a Saint-Quentin-Fallavier, appartenente all’azienda Air Products, e ha aperto bombole di gas provocando un’esplosione. Poco dopo all’interno del complesso industriale è stato ritrovato un corpo decapitato vicino l’impianto, la testa è stata poi rinvenuta su o vicino a una recinzione, a seconda delle fonti. L’aggressore si è qualificato come un uomo dell’Isis, urlando e mostrando una bandiera islamista mentre correva con l’auto all’interno dell’impianto. Altre fonti parlano di più di un attentatore, ma per ora mancano conferme e le autorità non si sono ancora pronunciate ufficialmente. Air Products è una multinazionale americana, uno dei colossi del settore insieme alla francese Air Liquide. Produce e distribuisce gas (ossigeno, idrogeno etc.) a ospedali e attività industriali e impiega più 20.000 dipendenti nel mondo

LE PRIME REAZIONI –

Il ministro francese Cazeneuve si sta recando sul luogo dell’attentato, mentre il presidente Hollande ha lasciato il vertice dell’Unione Europea per tornate in patria, non prima di aver rivolto un discorso al paese nel quale ha cercato di rassicurare i francesi notando che lo stabilimento e le misure di sicurezza hanno retto all’attacco. Le autorità francesi hanno alzato il livello d’allerta in tutta la regione, mentre ancora non è chiara l’estensione dei danni e il numero di eventuali vittime e feriti. Quello che si sa è che alle 9 e 50 di questa mattina nello stabilimento si è verificata una forte esplosione seguita da un incendio, che ha mobilitato un gran numero di pompieri. L’impianto è classificato nella categoria «Seveso», come il paese luogo del disastro alla diossina che fece strage nel nostro paese, quindi un obiettivo molto appetibile per uno stragista. Fortunatamente sembra che l’attentato non sia riuscito a fare troppi danni e che le misure di sicurezza e il design dell’impianto abbiano evitato conseguenze molto peggiori.

LA MACABRA STORIA DEL DECAPITATO –

Le indagini successive hanno permesso d’identificare il decapitato in un imprenditore della zona di Lione, si dice il datore di lavoro dell’uomo fermato dai pompieri, che sarebbe stato ucciso e decapitato nelle vicinanze dello stabilimento. Dopo di che l’attentatore o gli attentatori hanno organizzato una macabra messa in scena appendendone la testa ai cancelli della Air Products insieme a due bandiere, una bianca e una nera, recanti scritte in arabo.

DUE ARRESTI, MA LA MOBILITAZIONE CONTINUA  –

La polizia ha annunciato l’arresto di un trentenne già noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo, ma non è chiaro, anzi è improbabile, che sia lui che questa mattina alla guida di un’auto ha fatto irruzione nel cortile dello stabilimento esibendosi in grandi sgommate per poi lanciare l’auto contro i tubi che collegano le grandi bombole di cui è dotato l’impianto. Non è chiaro se l’attentatore abbia trovato la morte nell’azione, come non è chiaro se il decapitato sia una vittima dell’attentato o se sia stato portato sul posto dall’attentatore o dagli attentatori, l’unica certezza è che non è un dipendente dello stabilimento. Più tardi s’affaccerà anche l’ipotesi che sia uno degli attentatori investito dall’esplosione, alcune fonti dicono che sulla testa sarebbero state vergate scritte in arabo, voce tutta da verificare. La polizia non esclude che l’azione possa aver impegnato più di un attentatore e nemmeno il pericolo di altri attentati. Secondo il giornale locale, le Dauphiné Libéré, le autorità stanno cercando un uomo in fuga a bordo di un’auto, non è chiaro se l’uomo e l’auto siano gli stessi coinvolti nell’attentato, ma alcune fonti parlano di un sospetto che in mattinata sarebbe passato più volte davanti allo stabilimento, al punto da farsi notare. La versione che si va consolidando parla di due uomini impegnati nell’azione, uno dei quali sarebbe stato bloccato dai pompieri dello stabilimento, e poi consegnato alla polizia, mentre cercava di aprire altre bombole.

ATTENTATO ALL’AIR PRODUCTS, LE VITTIME –

Le autorità mantengono per ora riserbo sul numero e le condizioni delle vittime, le fonti locali parlano solo di «diversi» feriti e di una vittima. Il ministero dell’Interno ha informato che il comando delle operazioni è stato rilevato da Parigi e affidato alla Direction générale de la sécurité intérieure (DGSI), che attualmente ha aperto un fascicolo d’indagine con le ipotesi di omicidio, banda armata per compiere atti di terrorismo e attentato esplosivo a fini terroristici.

ATTENTATO ALL’AIR PRODUCTS, GLI ARRESTATI –

Il ministro dell’Interno Cazeneuve ha comunicato il nome dell’arrestato, si tratta di Yassine (o Yacin) Salhi, messo nella lista dei sospetti radicali nel 2006, dalla quale era poi stato tolto nel 2008, perché nonostante i suoi legami con il radicalismo e il movimento salafita era stato considerato non pericoloso. L’uomo, 35 anni e padre di tre figli, non ha precedenti penali ed è residente a Saint Priest, comune che fa parte della Comunità Urbana di Lione, a pochi chilometri dal luogo dell’attentato. Un secondo sospetto, di cui si parla come del guidatore dell’auto, è stato arrestato nella sua casa, risiede a Saint-Quentin-Fallavier, nella stessa cittadina colpita.

 

 

Yassine (o Yacin) Salhi

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