Il matrimonio da record che scandalizza l’Angola

Il matrimonio di Naulila Diogo desta scandalo in Angola, la figlia del ministro per l’Amministrazione Territoriale ha infatti speso 200.000 dollari negli Stati Uniti solo per i vestiti per la cerimonia.

LA SPOSA PIÙ CARA DELL’ANGOLA –

Naulila Diogo è appparsa raggiante nella trasmissione “Say Yes to the Dress”, uno show prodotto da PLC che presente gli abiti di una famosa stilista del settore, Pnina Torna e le storie delle sue clienti. Ad attirare l’attenzione per il record di spesa, 200.000 dollari solo per i vestiti della sposa, più quelli per mamma e damigelle, è stata Naulila Diogo, giovane nubenda angolana, figli del ministro per l’Amministrazione Territoriale Bornito de Sousa.

IL VESTITO DA RECORD –

Quando la trasmissione è andata in onda ha fatto rumore anche nel suo paese, perché l’Angola non è un paese povero, ma la dimensione della spesa pare eccedere notevolmente la scala che s’imporrebbe a de Sousa, che pur da ministro e docente universitario fatica a potersi permettere una spesa che a occhio punta al milione di dollari. Nel conto totale infatti andranno una sontuosa cerimonia, un banchetto per 800 persone e tutte le spese accessorie, comprese quelle degli spostamenti del gruppo di signore lanciate in un ricco shopping spree a cavallo di due continenti.

LA RICCHEZZA DELL’ANGOLA NELLE MANI DI POCHI –

L’Angola, porzione congolese dell’Africa finita sotto il dominio portoghese in epoca coloniale, si è affermato negli ultimi anni come produttore petrolifero e gode di un notevole boom economico. Tuttavia il governo rimane affare di un regime senza concorrenti e parecchio corrotto, tanto da accentrare su una piccola élite i benefici della ricchezza petrolifera. Dalla figlia del presidente che è divenuta titolare di una holding internazionale che controlla società telefoniche e istituti di credito in Africa come in Europa, alla figlia del ministro che più modestamente sciala cifre da inchiesta per il matrimonio, la classe dirigente angolana sembra aver perso completamente di vista le esigenze di una popolazione che rimane mediamente afflitta dalla povertà e sempre più scontenta di come le ricchezze ricavate dal sottosuolo sono poi spartite in superficie.