Il coma da cannabis

30/12/2011 di Redazione

Sempre più persone vengono ricoverate negli ospedali per abuso di marijuana

Il coma da canna è il nuovo fenomeno che sta inquietando la Baviera. Secondo gli ultimi dati dell’assicurazione sanitaria TK negli ultimi anni sono cresciuti in modo esponenziale i ricoveri in ospedale per persone che avevano abusato di marijuana. Le stime parlando di un aumento del 160%, che si spiega anche col profondo mutamento del consumatore abituale di erba da fumare.

ABUSO DI CANNE – Nel 2010 in Baviera, uno dei Bundesland più grandi della Germania, sono stati registrati 659 casi di persone che sono state curate in ospedale a seguito di consumi eccessivi di marijuana o hashish. Nel 2000 invece c’erano stati solo 254 casi. Nel corso dell’ultimo decennio si è verificato un evidente incremento del fenomeno. Una delle motivazioni, ha evidenziato la portavoce dell’assicurazione sanitaria, risiede nel fatto che ora i consumatori di erba cercano un aiuto terapeutico quando avvertono significativi impedimenti determinati da un eccessivo uso. Un’altra spiegazione è invece la vendita, sempre più diffusa, di cannabis con altre sostanze, che rende il fumo più pericoloso per la salute. L’utilizzo di marijuana in Baviera è molto diffuso: secondo un sondaggio più di un quarto dei ragazzi sotto i trent’anni ha fumato almeno una volta un joint, e la stessa fascia d’età è quella che ricorre con maggior frequenza ai medici in caso di malessere conseguente all’abuso di fumo. Nel 60% dei casi di ricovero in ospedale il paziente aveva tra i quindici e venticinque anni.

NUOVI CONSUMATORI – Un altro fenomeno osservato dall’assicurazione sanitaria TK è la nuova struttura sociale che utilizza abitualmente la cannabis. Se prima i joint erano particolarmente diffusi tra i giovani universitari, e particolarmente concentrati nella fascia più politicizzata della popolazione under 30, ora invece sono disoccupati e persone senza titolo di studio che fumano la ganja. Il quaranta per cento dei casi di persone che sono state curate comprendeva persone senza lavoro, e un sesto di loro non aveva un titolo di istruzione superiore, paragonabile ai diplomi italiani.

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