Pd Roma, ecco il nuovo regolamento: cambia il 90% dei circoli

Pd Roma, ecco il nuovo regolamento: cambia volto il 90% dei circa 150 circoli territoriali. La direzione è stata ovviamente presieduta dal commissario Matteo Orfini, dopo i fatti  di Mafia Capitale che hanno sconvolto il Pd capitolino. L’organismo dirigente del Partito ha approvato a maggioranza praticamente unanime – un contrario e cinque astenuti – il nuovo regolamento del partito romano, ampiamente anticipato nei suoi contenuti già dalle intenzioni di Matteo Orfini, lasciato intendere nelle riunioni con i militanti del territorio e anticipato in larghi tratti da Giornalettismo.

PD ROMA, IL NUOVO REGOLAMENTO DI CIRCOLI E TESSERAMENTO

Ecco il nuovo regolamento del tesseramento del Pd Roma, e dei suoi circoli territoriali. Sabato 13 giugno partirà la campagna del tesseramento 2015, mentre il 19, giorno di apertura della Festa dell’Unità di Roma, Fabrizio Barca presenterà i risultati della sua indagine sui circoli romani, #MappailPd.

Tutto come previsto; i punti salienti del nuovo regolamento sono la sostanziale chiusura del tesseramento nella stragrande maggioranza dei circoli del Partito romano: saranno abilitati al tesseramento solo i 15 “supercircoli” corrispondenti ai 15 municipi di Roma, divisi a loro volta in Sezioni dove l’iscritto potrà quotidianamente militare, e che però non saranno abilitati ad emettere tessere. Norma disincentivante per la creazione di circoli fantasma che tanta parte hanno avuto nelle distorsioni del partito romano sul territorio. La tessera costerà di più: “Almeno 30 euro“, di cui metà andranno alla Federazione romana e metà resteranno al circolo, che riceverà il rimborso dalla federazione per i costi delle utenze (acqua, luce, gas). Ogni tesserato dovrà confermare la sua adesione tramite email o sms, altrimenti la tessera si intenderà nulla.

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PD ROMA, ORFINI: “RESTITUIAMO IL PARTITO ALLA CITTA'”

Una serie di regolamenti e normative disincentivanti le pratiche che hanno visto andare in pezzi il Partito Democratico romano. “Con questo regolamento“, dice Matteo Orfini all’uscita dalla riunione, “restituiamo il Partito Democratico alla città, e anzi, chiediamo alla città di aiutare il Pd per liberare le sue energie migliori“. Unanimismo di facciata, sorrisi ostentati: “Il clima è serenissimo, va tutto bene”, dicono i dirigenti all’entrata degli uffici della Camera dei Deputati dove si svolge la direzione; nella sala, tutti i big del partito romano, dirigenti, ex segretari, parlamentari, consiglieri e quadri. La realtà, come spesso accade, non racconta di un clima che porta con sé qualche tensione. Una delegata esce subito dopo il voto, e subito dopo essersi espressa per l’astensione: “Questo regolamento non va bene, non mi piacciono i super circoli territoriali, e sopratutto la direzione non era abilitata ad approvarlo, è materia dell’assemblea” , quell’organismo che a più riprese il commissario Orfini ha definito “prodotto del partito cattivo” che il commissariamento sta combattendo. Orfini ha presentato in apertura dei lavori un parere della commissione di Garanzia che lo autorizzava addirittura, dicono alcuni, ad approvare il regolamento in solitaria: “C’è sicuramente un tema”, dice un dirigente uscendo dalla sala, “ma evidentemente il commissario avrà avuto le sue argomentazioni per agire in questo modo”.

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PD ROMA, “SILVIA DECINA HA FATTO IL SUO DOVERE”

Alcuni non sembrano soddisfatti dal tenore degli interventi: “Qualcuno dei vecchi dirigenti”, ci dice un quadro dei Giovani Democratici alla fine della riunione, “si è alzato per dire che sono vent’anni che ci sono problemi nel partito. Ma dov’erano, loro, sulla luna?”. Tiene banco fra dirigenti e militanti la questione del coinvolgimento, labile eppure presente e politico, della segretaria personale di Ignazio Marino, Silvia Decina, che figura nelle intercettazioni mentre interloquisce con Salvatore Buzzi informandolo dell’interessamento del Campidoglio sul progetto che aveva presentato Leroy Merlin per costruire un centro commerciale accanto ad un campo nomadi. “La segretaria del sindaco ha fatto il suo dovere: ha preso in considerazione un progetto, ha verificato che non era fattibile e infatti, alla fine, non si è fatto“, ripete Orfini all’uscita dalla riunione: “Silvia Decina non ha sbagliato”, aveva rincarato poco prima Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza e capogruppo del Pd Roma, “e sono sinceramente convinto che il nostro partito possa mostrarsi come una forza credibile davanti a questa città”.

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