I migranti, le onlus e il trucchetto dei «registri falsi per incassare soldi»

La Procura di Napoli continua il lavoro nell’ambito dell’inchiesta sulle onlus che intascavano i soldi destinati all’assistenza ai migranti provenienti dal Nord Africa. Il personaggio al centro del lavoro degli inquirenti è il presidente dell’associazione ‘Un’ala di Riserva’, Alfonso De Martino, arrestato sabato scorso. Ma sono coinvolti anche esponenti della Caritas e due funzionari della Protezione Civile che avrebbero incassato tangenti per 35/40mila euro per favorire la onlus di De Martino.

 

LEGGI ANCHE:
Scandalo dei soldi per i migranti, indaga l’Anticorruzione
Migranti, così l’Europa beffa l’Italia
Spariscono i soldi destinati ai migranti: prete Caritas indagato

 

Ieri mattina, inoltre, la Finanza si è presentata alla Regione Campania per acquisire documentazione sui progetti finanziati de ‘Un’ala di riverva’. La Stampa in un’articolo di Guido Ruotolo pubblica oggi le dichiarazioni di due profughi somali. Ecco il racconto di Mohamed:

«Ho saputo dell’esistenza di “Un’ala di Riserva” quando nell’ottobre del 2011 personale della Protezione civile ci condusse dall’hotel Virginia, alla sede dell’associazione. Ci dissero che avremmo beneficiato di una somma ogni dieci giorni: 25 euro per sigarette e carte telefoniche». «Ho un forte sospetto che De Martino continui a far risultare la presenza dei miei connazionali presso il centro di accoglienza anche quando gli stessi si allontanano. Più volte ho visto che nell’elenco giornaliero che firmiamo per attestare la nostra presenza, ci sono anche persone che non sono presenti presso il centro. Il mio connazionale (Abdul, nome di fantasia, ndr) andò in Danimarca ad agosto e settembre del 2012: il suo nome è sempre stato nel registro».

(Foto da: Ansa)

Share this article