Brexit, David Cameron vuole anticipare al 2016 il referendum sull’UE

Brexit

, il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’UE potrebbe essere anticipato al 2016. L’anticipazione è fornita dal quotidiano inglese “The Guardian”, che evidenzia la ferma volontà del premier David Cameron di iniziare il complesso negoziato per ridefinire i termini dell’adesione britannica all’Unione Europea.

BREXIT

– David Cameron ha trionfato alle elezioni britanniche di giovedì 7 maggio 2015 anche in ragione della sua promessa di ridefinire le condizioni della permanenza britannica nell’Unione Europea. Una delle promesse elettorali più importanti del premier conservatore era lo svolgimento di un referendum in cui la cittadinanza si sarebbe espressa sulla sua volontà di rimanere ancora nell’UE. Il Brexit, l’addio del Regno Unito all’Europa in caso di vittoria dei no al referendum, potrebbe concretizzarsi già l’anno prossimo. Secondo The Guardian infatti David Cameron sarebbe intenzionato a anticipare al 2016 il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’UE. La legge che disciplinerà lo svolgimento della consultazione dovrebbe essere già annunciata nel discorso della Regina del 27 maggio, e subito calendarizzata alla Camera dei Comuni. Senza opposizione della Camera dei lords il referendum potrebbe essere approvato entro la fine dell’anno, così da svolgersi nel 2016. Fonti vicine al governo indicano come la data del 2017 lanciata da David Cameron debba essere intesa come un termine oltre il quale non si sarebbe andati. La conferma al ministero dell’Europa di David Lidington, entrato in carica nel 2010, è un ulteriore elemento che indicherebbe la volontà di accelerare di David Cameron.

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Il referendum di Cameron sull’addio all’Ue

BREXIT E UE – Il primo ministro del Regno Unito interebbe svolgere il referendum sul Brexit anche in ragione del calendario elettorale europeo. Nel 2017 si svolgeranno le elezioni presidenziali in Francia, a maggio, e le federali in Germania, a settembre. David Cameron preferirebbe ridefinire i rapporti tra Regno Unito e UE prima del voto dei due Paesi che guidano l’Europa sin dalla sua fondazione. Le trattative tra Bruxelles e Londra per evitare il Brexit si annunciano come particolarmente dure, e il primo ministro britannico vorrebbe iniziarle al massimo della sua forza contrattuale. L’UE ha anticipato che si potrà modificare il Trattato di Lisbona, l’ultima versione dei due Trattati che ne disciplinano le istituzioni e le regole, solo dopo la bocciatura del Brexit al referendum. David Cameron vuole ridefinire la partecipazione del Regno Unito, attraverso una clausola di esclusione dall’obiettivo dell’UE di formare un’unione sempre più stretta tra i popoli europei. Il premier britannico vuole una clausola di salvaguardia che eviti modifiche al mercato unico europeo imposte dai Paesi che hanno adottato l’euro, restringere l’immigrazione dei lavoratori comunitari, e concedere maggiori poteri ai parlamenti nazionali per bloccare la legislazione UE. Le richieste del governo del Regno Unito sono molto ambiziose, e sicuramente susciteranno una diffusa ostilità, anche se appare difficile immaginare una rottura delle trattative. L’UE vuole mantenere il Regno Unito al suo interno, e anche il governo britannico non vuole perdere l’accesso al mercato unico e altri elementi cardine dell’Europa unita. La volontà di evitare il Brexit è comune, ma la parola finale sarà lasciata ai cittadini britannici.

Photocredit: STEFAN ROUSSEAU/AFP/Getty Images

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