Imu e Tasi 2015, domande e risposte

Il prossimo 16 giugno sarà l’ultimo giorno utile per il pagamento dell’acconto 2015 di Imu e Tasi. Le aliquote definitive verranno approvate dai singoli comuni soltanto nei prossimi mesi e pertanto i contribuenti dovranno applicare quelle già utilizzate per il versamento del saldo 2014. Solo in un secondo momento, in occasione del pagamento della seconda rata, verrà richiesto il conguaglio di quanto dovuto, nel caso in cui dovessero esserci variazioni delle aliquote. L’esperto del Sole 24 Ore ha risposto ai principali dubbi sui due balzelli, facendo un po’ di chiarezza in vista del pagamento imminente. Se due coniugi, ad esempio, hanno dimora abituale e residenza anagrafica in due immobili nello stesso Comune, è possibile considerare i due beni come abitazione principale? No.

«Se i due immobili sono nello stesso Comune, uno solo può essere considerato abitazione principale. I due coniugi possono scegliere l’uno o l’altro e la scelta sarà effettuata a seconda della rendita catastale, in modo da diminuire il peso delle imposte. Se i due immobili invece sono in due Comuni diversi, è possibile considerare i due fabbricati quali abitazioni principali».

È possibile calcolare l’acconto della Tasi tenendo in considerazione la detrazione fissa di 200 euro? Questa detrazione è ora espressamente prevista ai fini Imu e nei soli casi in cui l’abitazione principale sia di lusso, cioè sia classificata catastalmente nella categoria A/1,A/8eA/9.

«La risposta è negativa. Ai fini della Tasi, la detrazione non è fissa, ma è in misura variabile, secondo quanto deliberato dal Comune. La detrazione varierà, ad esempio, in funzione della rendita catastale o di altri parametri. In sede di acconto si applicano, temporaneamente, le detrazioni dello scorso anno».

E nel caso di una casa affittata? Se l’immobile viene concesso in locazione il locatario dovrà pagare la Tasi in una forbice compresa tra il 10 e il 30 per cento. L’aliquota Tasi da applicare è quella prevista per l’abitazione principale? E come fare nello specifico per il computo dell’acconto?

«L’aliquota Tasi deve essere individuata in base alla situazione del proprietario (non è un’abitazione principale). Sul tributo così calcolato, il locatario deve pagare la quota a suo carico. Pertanto se, ad esempio, il Comune ha deliberato che la quota a carico del locatario è pari al 20% il calcolo dell’acconto deve essere effettuato tenendo conto di tale percentuale».

Se il Comune ha stabilito lo scorso anno di deliberare per la Tasi un’aliquota nulla bisogna versare l’acconto? Se si, come?

«Per ora (per l’acconto) la Tasi non è dovuta se lo scorso anno il Comune ha deliberato l’applicazione del tributo con un’aliquota pari a zero. Rimane ferma la facoltà del Comune di prevedere l’applicazione di un’aliquota specifica di cui occorrerà tenere conto in sede di conguaglio definitivo».

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