La lettera di Rolex contro Renzi e Alfano: «Non c’entriamo coi facinorosi»

Le dichiarazioni di Renzi e Alfano sui «teppisti con il Rolex» che hanno devastato Milano hanno fatto infuriare la nota azienda di orologi. Rolex Italia ha comprato una pagina pubblicitaria sui maggiori quotidiani nazionali per diffondere una lettera aperta indirizzata allo stesso premier e al ministro dell’Interno con la quale viene richiesta una rettifica formale.

Photocredit: la pagina pubblicitaria della Rolex
Screenshot: la pagina pubblicitaria acquistata dalla Rolex

Dopo gli scontri di Milano e la pubblicazione sui media di una foto di una manifestante che imbrattava la vetrina di una banca con al polso un orologio che era sembrato un Rolex, sia Renzi e Alfano avevano fatto riferimento al caso: «In piazza ho visto farabutti con il cappuccio e figli di papà con il Rolex», aveva spiegato il leader di Ncd. Mentre Renzi, il giorno seguente, dalla Festa dell’Unità di Bologna, aveva aggiunto: «Agli amici del Pd di Milano dico grazie: mentre quelli col Rolex andavano a distruggere le vetrine loro si sono messi a pulirle. Quattro teppistelli non la vinceranno, siamo più forti noi».

Dichiarazioni che hanno fatto infuriare la nota azienda di orologi. Pur ringraziando a sua volta il lavoro delle forze dell’ordine, Gianpaolo Marini, l’amministratore delegato di Rolex Italia, ha contestato «l‘associazione insita nelle parole» delle autorità italiane fra «la condizione di distruttori di vetrine e il fatto di portare un orologio ROLEX al polso». Anche perché, sottolinea Marini, dalle foto e dai video diffuse dai media, è «altamente improbabile» dimostrare che l’orologio «indossato dai facinorosi» sia davvero un Rolex oppure sia un altro orologio. Oppure una semplice imitazione.

Ma soprattutto, per Marini, «il dettaglio di essere o non essere di marca ROLEX» è «obiettivamente cosa marginale rispetto al cuore delle dichiarazioni» dei vertici italiani. Eppure, come denuncia la società, le parole di Alfano e Renzi hanno danneggiato l’immagine della stessa azienda, accostata alla violenza eversiva e alla devastazione nel giorno dell’inaugurazione di Expo. 

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