Whirlpool, nessuna speranza: il 1° novembre si chiude

15/10/2019 di Redazione

Dopo Pernigotti, Whirlpool era l’altro punto fermo del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Invece, così come l’azienda di prodotti dolciari, anche quella di elettrodomestici chiuderà i battenti in seguito a una trattativa fallita. E se per Pernigotti, il destino comunque si auspica più florido, con un’acquisizione che sta per salvare almeno una parte degli operai, per Whirlpool il destino sembra segnato. Oggi, il ministro Stefano Patuanelli – che ha sostituito Luigi Di Maio nel dicastero di via Veneto – ha annunciato che l’obiettivo della compagnia è quello di chiudere il prossimo 1° novembre.

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Whirlpool, l’azienda chiuderà il 1° novembre

«Non è stato un incontro positivo – ha commentato Patuanelli – nonostante la massima disponibilità del governo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per continuare la produzione sul sito di Napoli, non c’è stata nessuna apertura da parte di Whirlpool». Il governo non ha dato la sua disponibilità alla riconversione della produzione, impuntandosi sulla prosecuzione della produzione nello stabilimento partenopeo della multinazionale americana.

Un’idea che non è mai stata presa seriamente in considerazione dall’azienda che ha già fatto partire la cassa integrazione e che adesso ha deciso di mettere una pietra tombale – con una data di scadenza ben precisa – sullo stabilimento di Napoli, dove sono impiegati 300 operai che, adesso, si ritroveranno senza un lavoro.

Le proteste della Whirlpool a Napoli

In questo momento, la reazione è la più dura possibile da parte loro. La Napoli-Salerno è praticamente bloccata, con gli operai che si sono riversati sull’arteria autostradale per scioperare a oltranza contro questa decisione. Il clima è proprio di quelle situazioni in cui gli attori non hanno nulla da perdere. E la notizia su Napoli, ora, rischia di causare un effetto domino sugli stabilimenti in tutta Italia.

FOTO: ANSA/CESARE ABBATE

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