Spot del put 2 – la vendetta del peluche indemoniato

Padre e figlio stanno caricando nel baule una canoa o kajak che sia quando il pupazzetto attaccato con le ventose al finestrino dell’auto spiega loro l’entusiasmante iniziativa di una compagnia assicurativa che ti consente di pagare la polizza a rate. Il figlio, che ha ancora qualche ganglio funzionante, resta basito per via del pupazzetto parlante, il padre, ormai completamente sciroccato dallo stress della vita moderna, resta basito per via dell’immensa convenienza dell’opzione rateale proposta dal’ambiguo peluche che ha bisogno dell’esorcista.

AUTOMOBLISTI ANONIMI – C’è un tizio affascinante, penso ripreso durante una riunione degli Automobilisti Anonimi, che confessa che quando si trova alla guida del nuovo veicolo di sua proprietà si sente un mito e una leggenda. Peccato che poi arriva al lavoro, scende dall’auto e ritorna a esssere il solito Travet. Questo n po’ lo affligge, poverino. Magari, che ne so, potrebbe cercare di entrare in ufficio con tutto il Suv, sfondando il muro della ditta che l’ha improvvidamente assunto. Quell’altra, che, visto l’acume, fa il paio con il tizio di prima, caccia via in malo modo il marito/fidanzato perché ha le sue cose e quindi si può permettere di abdicare alla buona educazione e al rispetto nei confronti del prossimo. Arriva l’amica (altro genio) che le consiglia un paio di antidolorifici, perché lei non c’era arrivata da sola che quando hai male da qualche parte è meglio prendere qualcosa invece di maltrattare chi ti vuole bene. Ma che immagine della donna sarebbe questa da trasmettere alla nuova generazione? Persone che si fanno governare dalle parti intime invece che dal cervello? Ma quando mai. Comunque sempre meglio del maschio di prima, che ragiona con la frizione. Si rivaluta l’introspezione della gallina di Banderas.

QUELLO CHE GLI PIACE VINCERE FACILE AL TENNIS – Un quadretto desolante del rapporto uomo-donna viene fornito dalla pubblicità di un farmaco (qui è sempre o macchine o medicine) di quelli tipo cerottone antidolorifico. La moglie lo batte a tennis e lui ci resta male perché credeva che lei avesse il mal di schiena e invece lei l’ha fregato perché si è messa il cerotto. Ma non si vergogna quest’uomo? Costringere la sua gentile signora a giocare a tennis quando non è in forma solo per poter vincere lui. E lei che, al posto di curarsi in modo ragionevole sensato, invece di andare dal dottore, fa la finta giovane abusando di farmaci?

DEODORANTE NON PER VENETI – C’è la giovane donna che puzza come un cammello marcio la quale ha infine trovato il deodorante dei suoi sogni che, dice testualmente lo spot, “più sudi più sai di fresco”. Eh? I creativi che hanno cogitato questo slogan sicuramente hanno fatto il Master in Advertsing a NewYork, ma non sono mai stati in Veneto e in certe zone della Lombardia (lo diceva anche mia nonna), dove si dice che “sanno di fresco” (o freschino) le stoviglie mal lavate, il pesce un po’ andato, la carne vicina alla putrefazione. Avete presente l’odore di certi canali quando si abbassa il livello dell’acqua? Ecco, quello. Chissà come vanno le vendite di questo prodotto in Veneto.

VELO PELOSO – Meglio stendere un velo pietoso (anzi, peloso) sullo spot di una nota catena di fast food in cui un bambino in pizzeria, in risposta alla domanda “che pizza vuoi?” ordina il menù bambini della multinazionale dell’hamburger. Alla fine dello spot, in aggiunta all’offesa al piatto italiano per eccellenza insieme alla pasta, appare il marchio Expo 2015. Ma dai. Riassumendo: tu vieni a casa mia, sputi sulla mia cucina e poi pretendi anche che ti ringrazi. Comunque ai bambini che conosco io la pizza piace di più dell’hambuger e ai pochi a cui non piace di più piace uguale. L’unica risposta che può dare un italiano vero è la seguente: https://www.facebook.com/puokemed. Americano, stai al tuo posto oppure ti mettiamo in macchina il peluche indemoniato.

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