La donna che si è finta una parente di una vittima dell’Airbus Germanwings per poter volare gratis

09/04/2015 di Redazione

Aveva detto di essere parente di una delle 150 persone morte nel terribile schianto dell’Airbus Germanwings. Il tutto per poter volare gratis con Lufthansa. Nelle ore immediatamente successive alla tragedia del volo Germanwings, infatti, la compagnia di bandiera tedesca aveva annunciato che tutti i parenti delle vittime avrebbero potuto raggiungere gratuitamente Seyne-les-Alpes con gli aerei messi a disposizione da Lufthansa stessa, in modo da potersi recare il prima possibile sul luogo del disastro. Poiché i vertici della compagnia aerea avevano specificato che, per agevolare le partenze, non avrebbero verificato il grado di parentela di quanti si sarebbero presentati agli imbarchi, una donna ha pensato bene di approfittarne per prendere un aereo gratis.

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Foto: QUIQUE GARCIA/AFP/Getty Images

«SONO PARENTE DI UNA DELLE VITTIME». E VOLA GRATIS –

Una storia grottesca raccontata, tra gli altri, anche dal quotidiano locale Halterner Zeitung, che spiega come la donna si sarebbe imbarcata su un volo Lufthansa dopo aver detto di essere la cugina di una delle insegnanti che accompagnava gli studenti del liceo di Haltern, di ritorno da uno scambio culturale a Barcellona. La donna è arrivata a Seyne-les-Alpes, dove avrebbe pianto davanti alla lapide che è stata posta subito dopo la strage a ricordo delle vittime. Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, la donna sarebbe anche stata “assistita psicologicamente” dai professionisti arrivati sul luogo della tragedia proprio per aiutare i famigliari delle vittime a elaborare il trauma. Secondo Halterner Zeitung, Lufthansa si sarebbe insospettita quando la donna aveva prenotato il volo di rientro in Germania al termine delle vacanze di Pasqua, facendo sorgere il dubbio che, più che voler piangere una parente, costei volesse farsi una vacanza in Francia senza pagare l’aereo.

 

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E SCATTA LA DENUNCIA –

Così sono scattate le indagini ed è emerso che la donna – residente a Beverungen, una cittadina non lontana da Haltern, dove proveniva la scolaresca rimasta uccisa  – non aveva nessun legame né di sangue né di amicizia con quell’insegnante che aveva detto di conoscere. Un portavoce di Lufthansa ha confermato l’accaduto, definendolo uno «spiacevole incidente» e annunciando un’indagine interna per cercare di stabilire le responsabilità di quanto successo, senza escludere la possibilità di far scattare una denuncia per truffa. Il padre dell’insegnante, un ufficiale di polizia, ha invece sostenuto la propria intenzione di passare a vie legali contro la donna.

(Photocredit copertina: FRANCK PENNANT/AFP/Getty Images)

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