L’Iran ammette di aver abbattuto per errore l’aereo ucraino, ma dà comunque la colpa agli Usa

L’ammissione è arrivata. L’Iran – a partire dalle parole del presidente Hassan Rohani – ammette che si è trattato di un «imperdonabile errore umano» nei confronti di quello che è stato scambiato per un «velivolo ostile». Dell’equipaggio e dei passeggeri del volo 737 dell’Ukraine International Airlines non è rimasto in vita nessuno. 176 vittime in totale, 57 delle quali canadesi. La responsabilità dell’incidente è stata negata dall’Iran fino a ieri ma, alla fine, l’ammissione è arrivata. Dalle parole del ministro degli Affari esteri dell’Iran Mohammad Javad Zarif emerge un’accusa neanche troppo velata: la colpa è degli Stati Uniti.

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La causa dell’attacco all’aereo ucraino è «l’avventurismo degli Usa»

Le reciproche accuse continuano. Dopo l’intervento con cui Trump ha condannato l’Iran come «principale sponsor del terrorismo del mondo» è il turno dell’Iran per le accuse. Dopo l’ammissione di colpa comparsa sul profilo Twitter del presidente iraniano Hassan Rohani arrivano le parole del ministro degli Affari esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. L’uomo ha parlato di un «errore umano» dietro l’abbattimento dell’aereo di linea ucraino, errore compiuto dalle forse armate dell’Iran ma dovuto al «momento di crisi causato dall’avventurismo degli Usa». Intanto sono arrivate le scuse del Quartier generale delle Forze armate iraniane: il Boeing precipitato, partito dall’aeroporto Imam Khomeini di Teheran, sarebbe stato scambiato per un «aereo nemico» erroneamente. Chi ha commesso l’errore pagherà: questa la sostanza delle scuse e delle condoglianze per le famiglie delle vittime dell’aereo abbattuto. Nel comunicato  il Quartier generale delle Forze armate iraniane ha anche parlato di «riforme essenziali nei processi operativi per evitare simili errori in futuro» con la persecuzione legale dei responsabili dell’errore.

Hassan Rohani: i colpevoli di questo imperdonabile errore saranno processati

Il presidente dell’Iran ha parlato di profondo rammarico da parte della Repubblica islamica dell’Iran per il «disastroso errore» e che le «indagini proseguiranno per identificare e perseguire» gli autori di questo «sbaglio imperdonabile». Rohani afferma anche che «coloro che sono coinvolti nello schianto dell’aereo ucraino saranno presto processati» e che le persone saranno informate di quanto accadrà. Da Mosca arriva la morale: «Teheran impari lezione da questo disastro». A dirlo è il presidente della commissione Esteri del Parlamento russo, che ha affermato come in mancanza di prove che l’attacco fosse voluto, il caso andrebbe chiuso e archiviato come incidente. Una volta terminata la decrittazione della scatola nera, quindi, Konstantin Kosachev si è detto speranzoso «che si imparino le lezioni e si prendano provvedimenti da tutte le parti».

 

 

 

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