Roma Barzotta, la Capitale vista con gli occhi attenti di Davide Desario

«Quando chiedi a qualcuno un’informazione a Roma, ad un certo punto trovi sempre qualcuno che ti dice “Dai, ti accompagno io”». Tanto cuore e tanta confusione. Tanta bellezza e tanta cialtronaggine. Tanta umanità, tanta superficialità.

È questa la Roma Barzotta, «una città sempre a metà» raccontata da Davide Desario nell’omonimo libro, da poco uscito in libreria. Responsabile del sito del Messaggero, Desario è un cronista cresciuto nella Capitale, studiandola, osservandola, come solo i cronisti di una volta – anche se l’autore è del 1971 – sanno fare.

Roma Barzotta

Il libro è composto da una selezione di articoli tratti  dalla rubrica “Senza Rete“, pubblicata quotidianamente sulla prima pagina della cronaca di Roma del Messaggero. In questi brevi racconti – che prendono spunto dai tweet dei cittadini romani – Desario tratteggia i contorni della Capitale: dove, come accennato, convivono magnificenza e degrado. Una città che dovrebbe e vorrebbe essere una metropoli europea, ma che si ritrova, da anni, a fare i conti con gli stessi problemi: trasporti che non funzionano, traffico impazzito, problemi insormontabili con i rifiuti.

E se un pezzo della classe politica della città vorrebbe “educare” i romani, Desario mette in luce come, in realtà, il cittadino medio della Città Eterna sia una specie di “eroe”, che riesce quotidianamente a “sopravvivere” in una metropoli che è non è mai diventata adulta e che ormai è ostile ai propri cittadini, ogni giorno costretti a districarsi tra metropolitane che non passano o manifestazioni che bloccano la viabilità.

Il tutto viene raccontato senza le pretese di un trattato sociologico, ma con l’occhio attento che caratterizza Davide Desario e di cui l’autore aveva già dato prova nel suo primo libro “Storie Bastarde“, in cui raccontava la difficile Ostia degli anni ’80, dove è nato e cresciuto.

Roma Barzotta, che nasce appunto dalla rete, si fa libro cartaceo, e che ora sta riportando il dibattito sulla qualità di vita nella Capitale proprio nel web, riesce a mixare momenti amari, come quando l’autore ricorda come l’immagine di Roma all’estero sia pesantemente compromessa («sembra che l’immagine cucita addosso alla Capitale sia molto peggio della realtà o che comunque sia fatta solo degli aspetti negativi e non di quelli positivi, a partire dai tanti romani che ogni giorno fanno il loro dovere a anche i miracoli per vivere onestamente e onorare la città»), momenti di tipica genuinità romana quando racconta come un colpo di clacson nella Capitale possa avere mille significati, trasfomando un breve racconto di poche righe in un trattato sociologico sul “automobilista romano”.

Una Roma in bilico, tra speranza di un futuro di riscossa (magari con il Giubileo, magari con le Olimpiadi) e la depressione per una realtà che è tutta in salita. Ma che poi ci sa appagare per un vicolo, un cortile in un palazzo del centro, o con un tramonto mozzafiato.

Un città senza mezze misure, “barzotta” appunto, che però, come si evince dal libro di Desario, si sta giocando in questi anni un pezzo del proprio futuro.

(Foto Copertina Francesco Toiati, dalla pagina FB Roma Barzotta)

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