La lettera di Berlusconi alle Olgettine: «Cara,…..»

«Cara, da gennaio sono obbligato a sospendere il mio sostegno economico mensile». È il messaggio che il 29 dicembre scorso Silvio Berlusconi ha inviato con una lettera ad una ventina di ragazze che parteciparono alle cene nella villa del Cavaliere ad Arcore. Alle cosiddette Olgettine, indagate nell’ambito del processo Ruby ter, l’ex premier ha manifestato la sua vicinanza umana ma ha anche annunciato la fine dei suoi regolari pagamenti. «Si potrebbe attribuire al mio aiuto e alla mia accettazione una finalità diversa da quella reale», ha fatto sapere Berlusconi. Ecco il testo della missiva:

Cara, sarai venuta a conoscenza che da alcune settimane sono state depositate le motivazioni relative agli incredibili processi sulle cene in casa mia. Inutile dirti che non c’è nessun riguardo per te e per gli altri ospiti delle nostre cene e che continua su di noi l’ignobile denigrazione che tutti abbiamo assurdamente dovuto subire.
Ma c’è qualcosa in più. C’è che l’aiuto che io, seguendo l’impulso della mia coscienza, ho continuato a dare a te e alle altre ospiti per lenire gli effetti della devastazione che questi processi hanno causato alla vostra immagine, alla vostra dignità, alla vostra vita, rischia di essere incredibilmente strumentalizzato ipotizzando addirittura dei possibili reati a carico non solo mio ma anche vostro. A questo punto i miei legali pur comprendendo la generosità e l’altruismo della mia iniziativa, mi invitano con assoluta determinazione, a non continuare con il sostegno economico mensile, perché si potrebbe attribuire al mio aiuto e alla mia accettazione una finalità diversa da quella reale. Per queste ragioni sono obbligato a sospendere da gennaio ogni mio contributo.
Sono sicuro che tu sei consapevole di quale attacco mi è stato inflitto da una magistratura militante, che fa un uso politico della giustizia per eliminare l’unico ostacolo che si è opposto e che si oppone alla definitiva presa del potere da parte della sinistra. Questa è l’Italia di oggi. Un’Italia senza giustizia, dove per avere giustizia devi rivolgerti alla Corte Europea di Strasburgo come sto facendo per correggere l’assurda e l’indegna sentenza del primo agosto (Mediaset Cassazione). Mi spiace, mi spiace tanto. Spero, a processo finito, di poterti rivedere e riabbracciare. Ti voglio bene. Silvio.

(Foto di copertina di Roberto Monaldo da archivio LaPresse)

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