Berlusconi assolto, l’avvocato Coppi: «Ecco come ho fatto»

Puntare tutto sulle bugie di Ruby, che a Silvio Berlusconi aveva detto di essere maggiorenne e di essere una nipote del leader egiziano Hosni Mubarak. È la strategia difensiva adottata in Cassazione dall’avvocato del Cavaliere Franco Coppi, che ha condotto all’assoluzione dall’accusa di concussione e prostituzione minorile.

 

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Coppi ne ha parlato in un’intervista rilasciata a Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera:

Professor Franco Coppi, pochi credevano che per lei potesse finire bene.
Per me è finita malissimo. Non vede? Ho un braccio ingessato, sei chiodi in una spalla, escoriazioni.
Scherzi a parte, in Cassazione dicono che la differenza per un esito in bilico l’ha fatta la sua arringa senza infingimenti. Almeno sulle cene.
Il ricorso non lo avevamo presentato noi, ma l’accusa, che aveva sostenuto non fossero cene eleganti. Si ripartiva da lì. A quel punto discutere se le signorine fossero più o meno disinvolte non aveva molto senso, meglio concentrarsi sul fatto che non si sapesse della minore età di Ruby.
Ma Berlusconi ha sempre negato la prostituzione ad Arcore.
Certo, per il piacere del cliente avrebbe avuto senso contestare che fossero prostitute, ma io lì dovevo economizzare.
Economizzare?
Il tempo. Non si può parlare molto in Cassazione. La mia ora e mezzo è stata quasi da record. Ai fini suoi non interessava, se la vedrà in confessionale. A quelli del processo sarebbe stato addirittura stupido: difficile dimostrare che si parlasse di Dante o Benedetto Croce.
Era difficile anche sostenere che Berlusconi non sapesse di Ruby minorenne.
Questo no. All’epoca la ragazza aveva 17 anni e 10 mesi, non 12. Fin dall’inizio aveva detto di averne 24 e in ragione del suo fisico era plausibile.

(Foto di copertina di Federico Ferramola da archivio LaPresse)

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