Al Sisi dice sì alla grande diga in Etiopia

25/03/2015 di Mazzetta

È stato finalmente raggiunto l’accordo tra Etiopia, Egitto e Sudan per lo sfruttamento della Grand Ethiopian Reinassance Dam (GERD) o Grand Millennium Dam, la gigantesca diga in Etiopia che intanto l’italiana Salini-Impregilo sta costruendo a cavallo del Nilo Azzurro.

etiopia-idroelettricoLA DIGA DELLA DISCORDIA – Negli ultimi anni il pomo della discordia tra Etiopia, Sudan e soprattutto Egitto, è stata la gigantesca diga che l’Etiopia sta costruendo sul Nilo Azzurro a pochi chilometri dalla frontiera con il Sudan. La diga andrà per forza a ridurre la fornitura d’acqua egiziana, il che potrebbe rivelarsi disastroso per il paese che s’appoggia tutto sul Nilo e che per di più va incontro a un discreto aumento della popolazione nei prossimi anni.

L’EGITTO HA CEDUTO – L’isolamento internazionale del regime di al Sisi ha favorito gli etiopi, che dopo una corte discreta si sono visti aprire una porta proprio da quei militari egiziani che, chiamati a consiglio dal deposto Mubarak, gridavano invece alla guerra a al bombardamento della diga. L’audio della riunione del gabinetto di sicurezza fu poi reso pubblico preoccupando alquanto il regime di Addis Abeba, che nella diga ha investito pesantemente e che militarmente avrebbe grosse difficoltà a parare la minaccia. Bisogna comunque vedere se l’accordo, che nella sua stesura definitiva è ancora da precisare, riporterà precise indicazioni numeriche sulla quantità d’acqua che arriverà in Egitto, in particolare durante gli anni che serviranno a riempire l’enorme invaso, un bacino che poi incomberà sulle regioni a valle e che rischia di privare l’Egitto dell’acqua necessaria alla sopravvivenza di colture e insediamenti.

IL NAZIONALISMO PUÒ ATTENDERE – L’Egitto cederà quindi su una sua antica pretesa che si fonda sugli accordi d’epoca coloniale, che l’hanno grandemente privilegiato, e accetta di ferire la sacralità da sempre attribuita nel paese al Nilo, che a prescindere dal fatto che nasca molto lontano dall’Egitto, è considerato madre e padre degli egiziani e delle civiltà che hanno espresso nei millenni. Il problema più prosaicamente è che oggi l’Egitto riceve dal Nilo 55 miliardi di metri cubi di acqua all’anno e che secondo l’Istituto Nazionale per la Pianificazione nel 2050 avrà bisogno di altri 21 miliardi di metri cubi, un deficit destinato ad aumentare nella misura in cui la diga ne sottrarrà altri. Che ne sottragga è fuori discussione, oltre a quella necessaria a riempire l’invaso molta se ne perderà per l’evaporazione dallo stesso bacino e pare naturale che l’invaso finirà per servire anche l’agricoltura etiope. Secondo la scheda di Salini l’invaso avrà una capacità di 63 miliardi m3 e una superficie di 1.800 km2, ci sono più di 60 stati al mondo con confini meno estesi.

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