Affittopoli Roma, “il Pd è moroso” ammette Orfini.

Affittopoli Roma, il Partito Democratico della città “è moroso“: lo ammette il commissario del Pd Roma, Matteo Orfini, che alla vigilia dell’assemblea di oggi è tornato a colloquio con Ignazio Marino e la sua giunta; in particolare, con l’assessora al Patrimonio Alessandra Cattoi. Dovrà essere escogitato un “piano di rientro” per permettere al Pd Roma di ripagare, progressivamente, gli affitti delle sedi di partito ospitate in locali del Comune.

Partito democratico

AFFITTOPOLI ROMA, IL PD E’ MOROSO

Repubblica ieri ha pubblicato l’elenco aggiornato degli immobili del comune in concessione.

Nell’elenco figurano infatti la sede del Pd di via dei Giubbonari (1242, 54 euro al mese) e quella altrettanto storica della destra di Colle Oppio, con Fratelli d’Italia che ne paga 12,91 ogni 30 giorni, oltre a sedi di sindacati che comprendono anche patronati.

Orfini sempre a Repubblica precisa: “Quando ho ricevuto questo mandato ho contattato subito Campidoglio e Ater per sapere quali nostre sedi fossero ospitate nei loro immobili per sapere con esattezza quali fossero e se avessero debiti da saldare”. Sono trenta le sedi del Pd di proprietà dell’ente delle case popolari romane. “Dovremo incontrarci e parlare con il Campidoglio di un piano di rientro, come stiamo facendo per le sedi dell’Ater”, aggiunge Orfini.

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MORASSUT: “SCIOGLIETE L’ASSEMBLEA ROMANA”

Il presidente del Partito Democratico, racconta il Corriere della Sera, ha cementato in queste ore il suo asse con il sindaco di Roma Ignazio Marino. “Se cade il sindaco cade il Pd”, è la riflessione di Orfini riportata dal Corriere: “L’obiettivo, allora, è porre le basi per arrivare al 2018, superando l’impasse amministrativa, le delibere impugnate dal Tar, le goffaggini anche mediatiche”. Ma un autorevole esponente del Pd Roma, Roberto Morassut, sempre dalle pagine del Corriere torna a chiedere interventi molto più radicali.

Serve un atto forte, sovversivo. Sciogliere tutte le correnti, sciogliere gli organismi di partito che sono nati da questi patti, a cominciare dall’Assemblea Nazionale e dalla direzione romana.

Secondo Morassut anche la giunta Marino deve migliorare: “Pur nella situazione drammatica ereditata è andata avanti un po’ troppo a spot, senza un filo conduttore delle priorità della città”.

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