Sestri: la bulla non si pente e vuole indietro il cellulare

Una lite tra ragazzine evoca gli spettri del Bronx nella tranquillissima Sestri, la ragazzina terribile protagonista dell’atto di bullismo non si pente.

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LA RISSA – Ha picchiato 12enne e «ora si vanta di quel video e chiede la restituzione del cellulare», dicono i carabinieri. tutto è cominciato quando la dodicenne ha risposto male a una sedicenne, offendendola a morte con la frase: «A me non importa niente di te… chiudi quella bocca che hai i denti gialli». Ne è seguito un appuntamento ai giardinetti per «chiarirsi». All’appuntamento però si è presentata anche una diciassettenne che ha pestato malamente la piccola, mentre l’amica e un nutrito numero di ragazzini assistevano più o meno divertiti.

LA  PICCHIATRICE – La picchiatrice ha precedenti specifici, un precedente per rissa del 2004 e pestaggi di ragazzine diverse ragazzine, a questa secondo il referto ospedaliero ha procurato un «politrauma facciale, ferite da morso». La diciassettenne ha avuto quel si dice un’infanzia difficile, così la ricostruisce il Corriere della Sera:

«…padre sparito, madre a San Patrignano, è cresciuta fra i vicoli di Sestri senza una vera casa. Una vita non facile, la sua. Affidata ai servizi sociali, è stata ospite della comunità alloggio Finestra sul Porto per ragazzi problematici. Da lì è scappata, ha girato un po’ per la città, fino a che gli zii materni hanno deciso di prendersene cura. Gianna vive con loro. Di giorno frequenta una scuola professionale di sartoria, di sera va ai giardinetti di Villa Rossi. Dove talvolta si rimbocca le maniche e sfoga i suoi disagi con una rabbia che spaventa».

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TROPPO RUMORE – E a scandalizzare è anche il fatto che non si sia mostrata minimamente pentita, ma anche la figura dell’amica che gira e diffonde il video e che si sente ridacchiare sempre di più mano a mano che i colpi si susseguono. Tra l’assessore che parla di un disagio montante tra i giovani e le forze dell’ordine che, statistiche alla mano, sostengono che Sestri non assomigli proprio al Bronx, resta una storia di disagio che forse meriterebbe più comprensione e riflessione e meno toni esasperati.

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