La mamma che ha avvelenato il figlio a morte per scriverlo sul blog

03/03/2015 di Redazione

Soffrirebbe di sindrome di Münchausen per procura la giovane madre americana accusata di aver avvelenato il figlio.

Lacey Spears in aula (Photo credit : Joe Larese/The Journal News Getty Images)
Lacey Spears in aula (Photo credit : Joe Larese/The Journal News Getty Images)

LA MAMMA ASSASSINA – Lacey Spears, di Scottsville, nel Kentucky, è stata riconosciuta colpevole di omicidio di secondo grado e di aver avvelenato il figlio, Garnett-Paul Spears, di 5 anni. La donna, conosciuta come blogger per aver alimentato per anni un diario online con le sue preoccupazioni per lo stato di salute del figlio. Al quale la donna in realtà la donna iniettava con sondini o flebo grandi quantità di sodio.

LE PROVE SChIACCIANTI – La donna è stata ripresa da telecamere nascoste mentre anche in ospedale propinava sodio al figlio, nascosta nei bagni. L’accusa è di omicidio volontario perché secondo la procura la donna avrebbe deciso di mettere fine alla vita del figlio per evitare che raccontasse la vera e propria tortura alla quale lo sottoponeva.

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L’OSSESSIONE DEL SALE – Tra le prove anche sacche per flebo trovate nel suo appartamento, una di queste conteneva l’equivalente di 69 bustine di sale di McDonald secondo i medici forensi. E con il sale la donna aveva una vera e propria fissa, testimoniata da messaggi in tema su Facebook, Twitter, MySpace e sul suo blog, oltre alle ricerche effettuate dal suo computer di casa sui pericoli dell’eccesso di sodio per i bambini. Il tribunale però non si è avventurato in diagnosi e non ha fatto riferimento alla sindrome di Münchausen per procura, il «disturbo mentale affligge per lo più donne madri che arrecano un danno fisico al figlio/a per attirare l’attenzione su di sé».

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