Delitto Chiara Poggi, chiesta la revisione della condanna di Stasi: «Smentite circostanze su cui si basa la condanna»

Uno dei casi di cronaca nera rimasti maggiormente impressi nella memoria collettiva del nostro paese sarebbe a un passo dal riaprirsi. La difesa di Alberto Stasi, incriminato per l’omicidio di Chiara Poggi, ha domandato una revisione della sentenza di condanna perché «non uccise lui Chiara Poggi». Qualora il giudice accogliesse questa richiesta la sentenza, che ad oggi vede Alberto Stasi condannato a 16 anni in via definitiva, potrebbe ribaltarsi.

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La sentenza di Alberto Stasi è stata confermata il 12 dicembre 2015 dalla Cassazione. 16 anni per Alberto Stasi, assassino di Chiara Poggi. L’avvocatessa Laura Panciroli, nominata lo scorso dicembre per rileggere la «complessa vicenda processuale» e fare una revisione ha depositato «una articolata richiesta di revisione della sentenza che ha condannato a 16 anni di reclusione Alberto Stasi per la tragica morte di Chiara Poggi». L’avvocatessa di Alberto Stasi ha parlato di «elementi nuovi, mai valutati prima, in grado di escludere, una volta per tutte, la sua responsabilità» che sono stati «individuati e sottoposti al vaglio della competente Corte di Appello di Brescia».

«Smentite le circostanze su cui si basava la condanna»

L’avvocatessa ha specificato che «le circostanze su cui era basata la sua condanna (le stesse, peraltro, sulle quali era stato prima, ripetutamente, assolto) sono ora decisamente smentite. Si è sempre dichiarato innocente e in molti hanno creduto che la verità andasse cercata altrove. Ora ci sono elementi anche per proseguire le indagini». Già nel 2017 c’era stato un ricorso dei legali dell’epoca, bollato come inammissibile, rispetto alla colpevolezza di Stasi. L’uomo si trova ora incarcerato a Bollate. La richiesta era stata fatta sostenendo che i giudici dell’appello avrebbero dovuto riascoltare i testimoni sentiti come fonti di prova in primo grado.

(Immagine copertina: La Presse)

 

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