Come si attrezza l’Italia contro Isis

L’Isis e l’Italia. Il nostro Paese ha adottato diverse misure legislative per fronteggiare il pericolo jihadista, che rimane particolarmente elevato. L’Italia è il Paese simbolo della cristianità nel mondo, è metà di grandi eventi internazionali come Expo 2015 e finora non è mai stato colpito da attacchi terroristi di matrice fondamentalista. Per questi motivi l’Isis inquieta l’Italia.

IN PERICOLO –

Da diverse settimane l’Isis ha moltiplicato le sue minacce nei confronti dell’Italia. Fondamentalisti che militano all’interno dell’organizzazione terroristica di al-Baghdadi hanno rivolto diversi appelli contro il nostro Paese. I pericoli si concentrano in particolar modo nella fazione libica dell’Isis, che al momento rimane piuttosto marginale. Come rimarca il quotidiano tedesco Die Welt, per l’Isis l’Italia sarebbe un obiettivo non improbabile per i suoi attentati. Roma è il centro del cattolicesimo grazie alla presenza del Papa, capace di attrarre di milioni di fedeli da tutto il mondo. Rispetto ad altre Nazioni europee come Francia, Gran Bretagna o Spagna l’Italia non è mai stata colpita da un attentato terrorista su larga scala dopo l’11 settembre. Il governo Renzi ha dimostrato di esser particolarmente sensibile al pericolo Isis Italia. Nelle grandi città è stata aumentata la sicurezza: i soldati che pattugliano le strade sono stati aumentati a quasi 5 mila, mentre 500 militari aggiuntivi sono stati inviati nella capitale Roma per controllare punti nevralgici come il Colosseo. Per fronteggiare l’Isis l’Italia ha adottato nuove misure legislative, che permettono di sanzionare chi finanzia o organizza viaggi a scopi terroristici, mentre la polizia avrà maggiori poteri di monitoraggio sui cosiddetti “foreign fighters”.

GUERRA –

Die Welt rimarca come il governo Renzi abbia riavviato il dialogo con i rappresentanti dell’Islam, che si sono confrontati lunedì scorso con il ministro degli Interni Alfano, per non seguire una linea anti Isis puramente muscolare Un dialogo interreligioso avviato nel 2005 dall’allora ministro Beppe Pisanu, e da allora sostanzialmente finito nel dimenticatoio. Il quotidiano tedesco sottolinea come l’attivismo mostrato sul pericolo Isis in Italia non abbia però allontanato l’impressione di confusione in materia di politica estera. Due ministri rilevanti come i responsabili di Esteri e Difesa si erano detti pronti a un intervento bellico contro l’Isis in Libia, per poi esser smentiti pochi giorni dopo dal presidente del Consiglio Renzi. Per il momento l’Italia sembra puntare sul rafforzamento delle relazioni politiche ed economiche con l’Egitto di al-Sisi. Poche settimane fa il sottosegretario Marco Minniti si è recato al Cairo su invito di Renzi, così come l’Ad di Eni Claudio Descalzi si è recato recentemente nella capitale egiziana. Per Die Welt la prossima conferenza sugli investimenti diretti in Egitto che si svolgerà a metà marzo a Scharm el-Sheik offrirà un’occasione importante per il nostro Paese per approfondire le relazioni economiche con l’Egitto. Il pericolo Isis in Italia è affrontato con grande attenzione dal governo, anche se il quotidiano tedesco rimarca come finora nella popolazione non si noti una paura diffusa. Al contrario, sono molte le reazioni ironiche alle minacce fondamentaliste arrivate in queste settimane dal web.

Photocredit: JM LOPEZ/AFP/Getty Images

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