Vigili, indagati i medici per i certificati di Capodanno

Cinque medici sono stati iscritti nel registro degli indagati per «falso in certificazione medica». Per i pm Nicola Maiorano e Stefano fava, titolari dell’inchiesta sull’assenteismo di capodanno, i dottori avrebbero compilato i certificati di malattia senza nemmeno visitare i pazienti. Al vaglio degli inquirenti ci sono 638 certificati equivoci, tra cui i 31 referti già bollati come sospetti nella relazione del comandante Raffaele Clemente. I primi indagati hanno ammesso di aver compilato le certificazioni dopo aver effettuato una semplice diagnosi telefonica. Una leggerezza che costerà cara a questi e ad altri medici finiti nel giro dell’inchiesta Capodanno. La lista dei colpevoli potrebbe presto aumentare perché i controlli sono solo all’inizio.

LA PROTESTA – A muovere la diserzione in massa del 31 dicembre, secondo i magistrati, sarebbe stata la protesta contro la turnazione “anticorruzione” messa a punto dal comando generale. A chiedere la rotazione degli incarichi è stato il sindaco Ignazio Marino. Non una punizione o una dequalificazione dei vigili, ma più semplicemente un modo per evitare episodi di corruzione. La ratio alla base del provvedimento era chiara: creare discontinuità tra territorio e vigili per proteggere gli agenti di polizia da eventuali critiche e scongiurare episodi di corruzione. Ma la decisione non è piaciuta ai caschi bianchi che, per protesta, si sarebbero assentati in massa. Almeno secondo l’accusa.

I CERTIFICATI FALSI – Tra le carte presentate alla magistratura dal comandante Clemente comparirebbero anche dei certificati falsi e chi li ha prodotti non avrà vita facile. Nell’occhio dell’inchiesta sono finiti anche quei certificati “bianchi”. «Si tratterebbe – spiega Michela Allegri sul Messaggero – di documenti siglati da medici non di base, magari specialisti, che non sarebbero mai associati al paziente che compare in intestazione». Non c’è nulla di illegale in tutto questo ma il sospetto degli inquirenti è che «alcuni siano stati redatti ad arte da medici-amici dei vigili, consentendo ai “pizzardoni” che li hanno utilizzati di crearsi un alibi ad hoc per saltare il turno di lavoro tra il 31 dicembre e il 1 gennaio».

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