Ancelotti e Salvini citano Mussolini: «Molti nemici molto onore»

Carlo Ancelotti e Matteo Salvini nella bufera per aver entrambi citato uno slogan identificativo del ventennio fascista: «molti nemici molto onore». Parole che da un lato dovevano esprimere un senso di solidarietà dall’altro hanno indignato, e non poco, molti italiani.

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ANCELOTTI: «MOLTI NEMICI MOLTO ONORE» –

Il tecnico del Real Madrid ha citato la frase nel corso di un’intervista su Mediaset per esprimere vicinanza ad Arrigo Sacchi, suo allenatore ai tempi del Milan, accusato di essere razzista:

 

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SALVINI: «MOLTI NEMICI MOLTO ONORE» –

E mentre Carlo Ancelotti si difende spiegando che queste parole sono in realtà di Giulio Cesare: «Ma quale fascismo: ‘molti nemici molto onore’ l’ha detto per la prima volta Giulio Cesare, ad Alesia, contro i Galli…Chi mi critica non mi conosce…e forse non conosce neanche la storia», Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha pubblicato su Facebook la stessa frase per difendere sia Ancelotti dalle polemiche scatenate dall’aver pronunciato lo slogan sia Sacchi aggiungendo che in Italia ci sono 15 milioni a rischio povertà mentre lo Stato paga gli alberghi ai clandestini…

 

«MOLTI NEMICI MOLTO ONORE», LE ORIGINI –

Carlo Ancelotti nella sua spiegazione si rifà al quinto libro del De Bello Gallico di Giulio Cesare, libro V, passo 44. Come riportato da Otforum Cesare, descrivendo la battaglia di Alesia, parlò di due centurioni di grande valore, Pullone e Voreno, che partirono all’assalto dei galli, superiori per numero ed armamenti, per dimostrare il loro valore e meritare una promozione. In sostanza i due mostrarono coraggio ed ambizione, senza preoccuparsi dei rischi del loro assalto. Cesare descrisse così la battaglia, con Voreno che seguì Pullone nell’assalto per evitare il giudizio dei presenti dopo che l’avversario partì per primo:

A poca distanza dai nemici Voreno scaglia il giavellotto contro di loro e ne colpisce uno, che correva in testa a tutti; i compagni lo soccorrono, caduto e morente, proteggendolo con gli scudi, mentre tutti insieme lanciano dardi contro Pullone, impedendogli di avanzare. Anzi, il suo scudo viene passato da parte a parte e un veruto gli si pianta nel balteo, spostandogli il fodero della spada: così, mentre cerca di sguainarla con la destra, perde tempo e, nell’intralcio in cui si trova, viene circondato. Subito il suo rivale Voreno si precipita e lo soccorre in quel difficile frangente. Su di lui convergono subito tutti i nemici, trascurando Pullone: lo credono trafitto dal veruto. Voreno combatte con la spada, corpo a corpo, uccide un avversario e costringe gli altri a retrocedere leggermente, ma, trasportato dalla foga, cade a capofitto in un fosso. Viene circondato a sua volta e trova sostegno in Pullone: tutti e due, incolumi, si riparano entro le nostre difese, dopo aver ucciso molti nemici ed essersi procurati grande onore.

«MOLTI NEMICI MOLTO ONORE», LE REAZIONI SU TWITTER –

Su Twitter le parole di Ancelotti e di Salvini sono state accolte da pochi favori e molte critiche. Perché una frase così riporta alla mente un passato che tanti non vogliono rivivere:

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