Emma Bonino parla del suo tumore: «Io e lui, vedremo chi la spunta»

Disciplinata, rigorosa, senza disagi. È così che si decrive oggi Emma Bonino, la storica leader radicale alle prese con un tumore ai polmoni, malattia da lei stessa rivelata lo scorso 12 gennaio fa durante una diretta radiofonica. In un’intervista rilasciata a Giovanna Casadio e Dario Cresto-Dina per Repubblica l’ex ministro degli Esteri ha detto di sentirsi bene e di seguire in maniera accurata le indicazioni dei medici nella lotta a quello che le definisce «lo stronzo», «la bestiola»:

Sopporto la chemioterapia senza eccessivi disagi. Sono disciplinata, dovreste vedere quanto sono rigorosa. Seguo accuratamente le disposizioni dei medici, i professori Claudio Santini e Enrico Cortesi. Mangiare tre volte al giorno, evitare la carne e i dolci, limitare i formaggi. Faccio colazioni nordiche o forse dovrei dire islandesi: pane, burro, tonno e capperi e una tazza di brodo, mi manca soltanto l’aringa. Ero abituata a un caffelatte e tre biscotti, ora riesco a mangiare solo salato. Non sento più i gusti. L’ordine dei dottori è non perdere peso. Dovrei tornare a com’ero prima di conoscere i radicali, una bella contadinotta bionda di 65 chili. Eppoi dormire, non viaggiare…

 

Comizio di Emma Bonino e Marco Pannella, Largo di Torre Argentina

 

EMMA BONINO: «MI DEVO OCCUPARE DI QUESTO STR… E BASTA» – Sulla sua dichiarazione alla radio, poi, Emma ha raccontato:

Mi è costato pensarle, metterle in fila una dopo l’altra, mostrare una mia fragilità intima. Io sono una piemontese riservata anche sulle disgrazie, da sempre provo a vivere sostenendo che il personale è politico ma credo anche che il privato non sia pubblico. Può sembrare uno scioglilingua ma spero si capisca. Ero emozionata, come se avessi dovuto annunciare un divorzio. Io che non mi sono mai sposata, pur avendo avuto due grandi amori, perché sono refrattaria alla convivenza, a quella disciplina alla quale ora la malattia mi ha costretta. O forse, pensandoci bene, sono stata una virtuosa per mancanza di tentazioni. Alla fine avere fatto quella confessione mi ha aiutata. Molti malati mi hanno scritto: grazie, ha aiutato anche me. Avere la consapevolezza che noi non siamo il nostro male, che siamo altro, che dobbiamo sforzarci di continuare a essere le stesse identiche persone di prima costituisce la nostra speranza e la nostra fede laica. So che mi devo occupare di questo stronzo e basta. Io o lui, vedremo chi la spunta. Ma non vado certo su internet a cercare che cos’è il microcitoma, oppure se mi conviene prendere l’aloe o qualche specie di bacca miracolosa…

EMMA BONINO: «TEMO UNA CRISI DEFINITIVA DELL’EUROPA» – Non sono mancati riferimenti all’attualità, all’avanzata del terrorismo jihadista, alle stragi di migranti, alla crisi greca, alle derive populiste che fanno annaspare l’Europa:

È la crisi temo definitiva del progetto federalista europeo. Dal 2008 in poi le misure politiche e economiche dei paesi Ue, se si eccettuano gli sforzi di Draghi, hanno mirato a una rinazionalizzazione degli interessi. E dopo Solana l’Europa ha dismesso completamente la sua politica estera comune tornando a una pratica intergovernativa evidentissima da tempo, al ritorno in auge degli stati nazione e dei nazionalismi, il che non è una bella idea, vista la nostra storia anche recente. Il problema non è perché la Mogherini non era a Minsk alla trattativa sulla crisi Russia-Ucraina, semmai perché non c’era Renzi.

 

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EMMA BONINO: «ORA FACCIANO UNA LEGGE SUL FINE VITA» – Infine, le parole di incoraggiamento ricevute dai colleghi:

Moltissimi sms, molte telefonate. Ho risposto a tutti: grazie, ora vedete di trovare il modo di fare una legge per il fine vita che ci eviti l’umiliazione di andare in Svizzera per poter vivere liberi fino alla fine, che è lo slogan della campagna dell’Associazione Luca Coscioni. Proprio così, dal corpo dei malati al cuore della politica. Beh, nessuna replica, come se li avessi sterminati tutti con una Colt 45 o con il Ddt.

(Foto di Daniele Leone da archivio LaPresse)

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