Affittopoli, scandalo case a prezzi stracciati: la task force anti furbetti

16/02/2015 di Alessio Barbati

Lo Scandalo affittopoli continua. Il Comune di Roma ha messo in piedi una task force per “stanare” i furbetti dai 630 immobili di pregio a prezzi stracciati. Al vertice della squadra ci sono gli assessori al Patrimonio Alessandra Cattoi e quello alla Legalità Alfonso Sabella. Il secondo livello potrebbe spettare alla Guardia di Finanza, all’Agenzia delle Entrate e a quella del Territorio. Lo staff dell’ex procuratore antimafia è già all’opera e sta incrociando utenze, dichiarazioni dei redditi e stati di famiglia per identificare «evasori fiscali, arricchimenti illeciti, danni erariali e truffe». Chi occupa illegalmente senza pagare, sarà immediatamente sfrattato. Peraltro i canoni da corrispondere sfiorano il ridicolo: si parla di 90 euro per un trilocale vista Colosseo e di 43 euro per un monolocale sui Fori Imperiali. Nel mirino di Sabella i casi di subaffitto e di falsa intestazione dei locatari per un danno alle casse capitoline di 17,5 milioni di euro. «Si fa un’attenta e dettagliata ricognizione di questo patrimonio – ha spiegato la Cattoi – delle condizioni in cui si trova, delle assurde situazioni di privilegio di chi abita appartamenti a prezzi irrisori, dello scandalo di ingenti arretrati pur in presenza di affitti bassissimi»

LA VENDITA – Per questo il Comune ha deciso di dismettere circa 700 proprietà tra residenziali, non residenziali e pertinenze, con l’obiettivo di incassare circa 300 milioni di euro da investire in alloggi popolari e opere pubbliche. «La situazione attuale non comporta benefici – continua l’assessore al Patrimonio – ma soprattutto spese di gestione e manutenzione, che gravano sulle casse della città e quindi sulle tasche di tutti. D’altra parte per un’amministrazione pubblica non ha alcun senso mantenere proprietà immobiliari che non abbiano una finalità strategica o sociale e per di più fino ad ora gestite in modo pessimo. Con l’alienazione sarà invece possibile realizzare ricavi stimabili intorno ai 300 milioni di euro, che saranno utili per migliorare le infrastrutture urbane, per interventi di rigenerazione, per far partire progetti fermi per assenza di fondi, per quelle strutture che sono davvero di utilità pubblica come scuole e alloggi popolari».

LA POLEMICA – La discussione in aula Giulio Cesare continua a colpi di emendamenti e il botta e risposta tra maggioranza e opposizione è sempre più serrato. Secondo la Cattoi «L’alienazione di una parte del patrimonio immobiliare di Roma Capitale costituisce la prima gande operazione di trasparenza dopo tanti anni di nebbia». Alessandro Onorato è drastico «Parlano di legalità, ma da due anni Marino e Nieri proteggono 630 occupazioni senza titolo in case di pregio. Perché non le hanno liberate e affittate a prezzi di mercato? – si chiede il portavoce della Lista Marchini – Chi c’è di così intoccabile in quelle case e i quei negozi? Il danno erariale è chiaro e si aggira intorno ai 25 milioni l’anno ma potrebbe essere ancora maggiore». Non tarda ad arrivare la risposta di Alessandra Cattoi «Mi chiedo come mai, dopo anni di silenzio, questa bagarre scoppi proprio nel momento in cui si vuol mettere in piedi un’operazione di chiarezza e trasparenza con la finalità di reperire risorse per servizi e investimenti. Quelli che ora si indignano per gli affitti da anni bassi degli immobili al centro di Roma dove erano fino ad oggi? Come mai prima che noi denunciassimo questa situazione non hanno aperto bocca?».

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