Consiglio Europeo, nuove sanzioni alla Russia e rafforzamento della lotta al terrorismo

Il Consiglio Europeo di giovedì 12 febbraio 2015 ha confermato l’adozione di nuove sanzioni contro la Russia decise nonostante l’accordo sul cessate il fuoco raggiunto nel vertice di Minsk,e  ha delineato nuove misure contro il terrorismo dopo gli attentati di Charlie Hebdo che saranno poi recepite dagli organismi legislativi dell’UE. I 28 capi di stato e di governo dell’Unione Europea hanno trattato brevemente di temi economici, e il loro primo incontro con Alexis Tsipras ha determinato un’apertura verso la Grecia.

CONSIGLIO EUROPEO, UCRAINA –

Il Consiglio Europeo convocato in riunione informale dal presidente Donald Tusk ha confermato l’adozione delle nuove sanzioni contro la Russia decise dai ministri degli Esteri dell’UE pochi giorni fa. Da lunedì 16 diciannove cittadini ucraini e russi, alcuni di loro molto vicini a Vladimir Putin, non potranno più viaggiare all’interno dell’UE, e saranno bloccati i loro conti. Simile misure sono state prese contro nove aziende russe. Le nuove sanzioni sono relativamente deboli, e sono state confermate nonostante l’accordo raggiunto al vertice di Minsk, a cui hanno partecipato in modo decisivo i due leader più importanti dell’UE, Angela Merkel e François Hollande, che hanno informato i colleghi presenti al Consiglio Europeo sull’esito delle trattive. Il presidente dell’Ucraina ha anch’egli relazionato sul vertice di Minsk a inizio riunione, e ha chiesto ai Paesi UE di adottare ulteriori sanzioni contro la Russia in caso di mancato rispetto del cessate il fuoco. Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha rimarcato come l’UE sia unita nel voler far rispettare il nuovo cessate il fuoco di Minsk, visto come sia in gioco non solo l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma l’intero ordine geopolitico creatosi dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Dichiarazioni molto netto, che rimarcano come la linea seguita dall’UE di  contrapposizione contro l’aggressione russa sarà mantenuta.

MISURE CONTRO IL TERRORISMO – Il Consiglio Europeo di giovedì 12 febbraio era stato convocato inizialmente per discutere di misure anti terrorismo dopo gli attentati di Parigi. I 28 capi di stato e di governo dell’UE hanno condiviso come la garanzia della sicurezza dei cittadini sia un’immediata necessità. Per realizzarla è stato chiesto ai legislatori dell’Unione Europea, Parlamento e Consiglio (l’organismo che riunisce i i ministri dei governi degli Stati membri) di adottare in modo urgente una forte ed efficace direttiva sul registro dei nomi dei passeggeri europei, con una significativa protezione dei dati personali, un utilizzo degli attuali accordi di Schengen che modernizzi il controllo delle frontiere, un controllo coordinato per la lotta al terrorismo sugli individui presenti nell’area di libera circolazione relativo basato su indicatori comuni di rischio, una modifica della Commissione al codice di Schengen ove necessario per effettuare controlli permanenti, un incremento della condivisione delle informazioni e della cooperazione operativa da parte delle agenzie di sicurezza nazionali, incluse quelle europee di Europol e Eurojust, un approfondimento del lavoro degli Stati membri in merito alla sicurezza e alle normative per prevenire il traffico d’armi e il finanziamento del terrorismo, con il congelamento di eventuali asset tracciati, un comune lavoro verso l’adozione di una direttiva che contrasti il cyberterrorismo

PREVENZIONE DEL TERRORISMO – Il Consiglio Europeo ha condiviso come la prevenzione della radicalizzazione sia un elemento centrale nella lotta al terrorismo, chiedendo agli Stati membri di adottare misure, in accordo con le costituzioni nazionali, per monitorare e rimuovere contenuti di internet che promuovano il terrorismo e l’estremismo, di seguire strategie di comunicazione che promuovano la tolleranza, la non discriminazione, le libertà fondamentali e la solidarietà all’interno dell’UE, e di prendere iniziative in merito a educazione, formazione professionale, opportunità di lavoro, integrazione sociale e rieducazione all’interno delle prigioni per rispondere ai fattori che contribuiscono al terrorismo. Il Consiglio Europeo ha condiviso come una più efficace prevenzione del terrorismo debba passare attraverso le relazioni esterne dell’UE, visto che la minaccia terroristica stia aumentando ai suoi confini, in particolare in Libia e Siria. Il Consiglio Europeo ha rimarcato come serva un ripensamento strategico del suo approccio alla risposta contro le crisi e i conflitti, in particolare ai confini meridionali, un impegno maggiore con gli Stati confinanti sui temi di sicurezza e antiterrorismo, un sostegno alle iniziative internazionali su questa materia, come il Forum globale antiterrorismo dell’Onu, e un dialogo tra le diverse culture per promuovere insieme le libertà fondamentali. Il prossimo mese di aprile la Commissione presenterà un’agenda europea sula sicurezza, che delineerà la strategia anti terrorismo dell’Unione Europea, e cui deciderà poi il Consiglio Europeo di giugno.

GRECIA – Il Consiglio Europeo ha discusso brevemente di temi economici. Secondo diverse fonti giornalistiche ci sarebbe stata un discussione sull’opportunità di affrontare il tema del debito greco, ma si è preferito non affrontare direttamente il tema. Alexis Tsipras avrebbe affermato come d’ora in poi sia finita l’epoca della Troika, e in parte gli accordi presi tra l’eurogruppo e il governo ellenico vanno in questa direzione. L’organismo che riunisce gli stati membri dell’unione monetaria avvierà in questi giorni, prima della riunione di lunedì, un dialogo tecnico sulle differenze tra il piano dei Paesi creditori della Grecia e quello del nuovo esecutivo di Alexis Tsipras. Questo dialogo tecnico sarà coadiuvato dagli “esperti di Commissione, Fondo monetario internazionale e Bce”, la Troika con altro nome, come da richiesta di Tsipras. Il premier greco ha acconsentito a nuove trattative con le istituzioni comunitarie, dopo essersi opposto alla ripresa del confronto con le istituzioni comunitarie sull’estensione del programma di aiuto nelle prime settimane di mandato. Jean-Claude Juncker ha infine presentato diverse proposte per una maggior integrazione dell’eurozona così come dell’UE, che saranno poi discusse nei prossimi mesi, anche se vista la radicalità di alcune misure, come la creazione di un Parlamento specifico dell’unione monetaria, non sembra che esse possano fare molta strada, almeno per il momento.

Photocredit:  EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images

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