«Usa vs Russia, il ritorno del fantasma dello scontro nucleare»

Lo scontro nucleare non è più solo un fantasma del passato. Come confermato dalla Conferenza internazionale sulla sicurezza svoltasi negli scorsi giorni a Monaco di Baviera, le tensioni attuali tra Stati Uniti e Russia ripropongono il tema di un conflitto atomico. In questo momento la cooperazione sulla sicurezza nucleare è stata sospesa, come non c’è più il telefono rosso, un filo di dialogo diretto tra Casa Bianca e Cremlino, per gestire situazioni impreviste di tensione.

SCONTRO  NUCLEARE –

Una dettagliata analisi di Der Spiegel illustra quanto sia ancora esteso il rischio di uno scontro nucleare tra Stati Uniti e Russia. La guerra ucraina, seguita alla crisi siriana, ha praticamente azzerato le relazioni tra le più grandi superpotenze atomiche della Terra. Una situazione di tensione aggravata sull’interruzione della cooperazione per quanto riguarda il tema nucleare. A novembre del 2014 la Russia ha annunciato di non voler partecipare al vertici sulla sicurezza atomica organizzato dagli Stati Uniti nel 2016. Lo scorso dicembre il Congresso degli Stati Uniti ha però per la prima volta in 25 anni deciso di non spendere più denaro per assicurare materiali nucleari in Russia. Pochi giorni dopo il Cremlino ha risposto con la sospensione della cooperazione sulla maggior parte dei fronti. Da due decenni entrambe le superpotenze lavoravano insieme per evitare qualsiasi miccia di scontro nucleare. Da pochi mesi questo non si verifica più, mentre sono aumentati gli investimenti nell’arsenale atomico. Negli ultimi mesi sono aumentate le situazioni di contatto tra gli apparati militari di Usa e Russia, tali da poter scatenare pericoli per una gestione improvvisata del confronto imprevisto.

USA CONTRO RUSSIA –

Nei giorni scorsi tre esperti di politica estera, Des Browne, Igor Ivanov e Sam Nunn, rispettivamente ex ministro degli Esteri di Gran Bretagna, Russia e senatore degli Stati Uniti, hanno diffuso un’analisi in cui evidenziano la mancanza di un’infrastruttura adeguata all’evitare un nuovo scontro nucleare. Uno degli episodi che viene citato in questa riflessione riguarda lo sparo di un missile effettuato da ricercatori norvegesi e americani per uno studio scientifico. Il missile è transitato per errore nello spazio atmosferico russo, e avrebbe potuto scatenare una reazione militare da parte della Russia. Questa fu evitata in pochi minuti, ma come rimarcano Browne, Ivanov e Nunn, ora non si può essere sicuri che un simile episodio sarebbe gestito allo stesso modo. Per Ivanov è essenziale che venga creato un meccanismo capace di affrontare ed evitare uno scontro nucleare in pochi minuti. Philip Breedlove, il comandante capo della Nato in Europa, ha chiesto poco tempo fa il ripristino di un “telefono rosso”, in analogia alla diretta comunicazione installata tra Usa e allora Urss dopo la crisi di Cuba, per evitare un confronto atomico potenzialmente distruttivo per tutta la Terra.

Photo credit: Alexey Kudenko/Host Photo Agency via Getty Images

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