Il Quantitative easing della Bce e gli effetti su bond e spread

Il Quantitative easing della Bce partirà da inizio marzo, e le sue dimensioni imponenti avranno un effetto rilevante sui mercati finanziari. I rendimenti delle obbligazioni sovrane scenderanno ancora di più verso il basso, con tassi di interesse negativi che metteranno a dura prova tanto le banche centrali delle economie più forti quanto gli investitori istituzionali.

QUANTITATIVE EASING BCE E BOND –

Il Quantitative easing della Bce sarà avviato dalla Banca centrale europea e dai diciannove istituti dell’unione monetaria tra poche settimane. Nei primi giorni di marzo verranno acquistati titoli per un volume di 60 miliardi al mese, e la maggior parte di essi saranno obbligazioni statali. Il programma di Quantitative easing durerà almeno 19 mesi, e potrebbe proseguire se non sarà riscontrato un significativo avvicinamento dell’inflazione al target del 2% , il livello che corrisponde alla stabilità dei prezzi perseguita dal mandato della Banca centrale europea. La liquidità totale immessa nel sistema finanziario sarà pari a 1,14 mila miliardi di euro, una cifra consistente che cementerà alcune tendenze già osservate in questi mesi. I bond degli Stati europei dalle economie più solide, a partire dalla Germania, offrono già ora rendimenti negativi. Chi invece in obbligazioni tedesche, olandesi, finlandesi o francesi a breve termini brucia parte del suo denaro, visto il tasso di interesse negativo offerto da questi titoli di Stato giudicati come molto sicuri dai mercati finanziari. La Germania paga tassi di interesse negativi sui bond con scadenza fino ai cinque anni, e ciò potrebbe rendere più difficoltoso il massiccio acquisto di titoli di Stato della Bundesbank, che dovrebbe limitarsi a obbligazioni a lunga o lunghissima scadenza.

 QUANTITATIVE EASIGN E SPREAD –

Per l’Italia, uno dei Paesi dal debito sovrano giudicato come più rischioso tra quelli dell’eurozona, il Quantitative easing offrirà un sollievo sul pagamento degli interessi. Lo spread dei Btp coi bund decennali tedeschi si trova ora poco sopra i 100 punti base, per un rendimento di 1,6 punti percentuali che corrisponde, grosso modo, al tasso di interesse medio con cui l’Italia ha servito il suo debito nel 2014. Il Quantitative easing dovrebbe favorire una discesa ulteriore dei tassi di interesse, per temperare gli effetti dell’inflazione negativa. Con il costo dei beni in discesa cala anche il Pil nominale, e diminuisce di conseguenza il gettito fiscale. Questa dinamica mitiga la consistente discesa del costo del debito registrato sui mercati. Anche per l’Italia potrebbero arrivare a breve i tassi di interesse negativi sulle proprie obbligazioni sovrane. I rendimenti dei Bot da 3 mesi fino ad 1 anno variano a un tasso di poco superiore allo 0,1%, che lo stimolo monetario del Quantitative easing della Bce dovrebbe ulteriormente abbassare sotto lo zero.

Photocredit: PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)

Share this article