Cosa succede dopo l’elezione del Presidente della Repubblica

Quello che succederà dopo l’elezione del Presidente, sarà dettato da un protocollo che risale agli albori della repubblica senza subire sostanziali variazioni.

La Galleria di Papa Alessandro VII al Palazzo del Quirinale
La Galleria di Papa Alessandro VII al Palazzo del Quirinale, recentemente restaurata

UN RITO CHE DURA DA OLTRE MEZZO SECOLO –  Quel che accadrà oggi, se la quarta votazione produrrà il nome del prossimo presidente della Repubblica, è già scritto da tempo. Una volta raggiunto il quorum in Aula scatta l’applauso, lo spoglio si interrompe per far esaurire il battimani, quindi riprende fino ad esaurimento dell’ultima scheda. Vengono letti ufficialmente i risultati e a questo punto il presidente della Camera, che presiede la seduta congiunta a fianco del presidente del Senato, annuncia: «con il presidente del Senato mi reco immediatamente a comunicare al neoeletto Presidente della Repubblica l’esito della votazione».

LE ALTRE FORMALITÀ – Dopo la redazione e l’approvazione del processo verbale (che deve essere letto ufficialmente al nuovo presidente) il novello Capo dello Stato viene a sapere formalmente di essere stato eletto, a informarlo è una breve cerimonia che si svolge presso il domicilio dove si trova l’eletto, a casa o sul lavoro. Nel caso della prima elezione di Giorgio Napolitano avvenne tutto a Palazzo Giustiniani, dove Napolitano aveva il suo studio di senatore a vita. Oscar Luigi Scalfaro si trovava invece in una saletta della Camera dei Deputati, perchè ne era il presidente ma aveva ceduto lo scranno al suo vice, Rodotà, in quanto candidato. Carlo Azeglio Ciampi da parte sua era nella propria abitazione del Quartiere Trieste, a Roma nord.

IL PRESIDENTE SFILA CON I CORAZZIERI – La prassi vuole poi che nel breve intervallo tra l’elezione e l’insediamento (se dovesse avvenire la prima oggi, il secondo è previsto per martedì) il Capo dello Stato inizi i suoi primi incontri a casa, per mettere a punto la squadra dei collaboratori di cui si avvarrà nei sette anni successivi. Segue il giuramento, alla Camera, con il Parlamento riunito in seduta comune. Pronunciata la formula di rito, il Presidente della Repubblica entra nel pieno delle sue funzioni. Prende la parola di fronte a deputati e senatori per il discorso di insediamento e poi si reca ufficialmente al Quirinale, a bordo della Lancia Flaminia del 1964 che costituisce, dai tempi di Saragat, la vettura ufficiale del Capo dello Stato. Lungo il tratto di strada viene scortato dai corazzieri a cavallo.

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LA SCELTA DELL’ABITAZIONE – Una delle prime incombenze del Presidente è quella di decidere la propria dimora. Il Quirinale ha il suo appartamento presidenziale, ma non tutti i presidenti hanno gradito abitarvi, Oscar Luigi Scalfaro e Sandro Pertini alla sera tornavano alle antiche abitazioni a piedi, Napolitano invece scelse con la signora Clio un appartamento più piccolo, sempre all’interno del palazzo, ritenendo quello ufficiale troppo grande e freddo.

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