Elena Ceste: ecco cosa ha portato Michele Buoninconti in carcere

Michele Buoninconti trascorrerà il fine settimana in carcere, in attesa di essere sentito dai magistrati lunedì. È accusato dell’omicidio di Elena Ceste, sua moglie, e dell’occultamento del suo cadavere.

Andrea Negro/LaPresse
Andrea Negro/LaPresse

COSA HA PORTATO IN CARCERE MICHELE BUONINCONTI – Oggi il Messaggero mette in fila la catena d’indizi e contraddizioni che ha portato in carcere Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, rinvenuta nuda e cadavere in un canale a un chilometro di distanza dalla loro casa di Costigliole d’Asti.

IL RACCONTO INVEROSIMILE – Secondo Buoninconti la moglie avrebbe abbandonato all’improvviso la casa, si sarebbe spogliata in giardino, dove l’uomo dice di aver trovato i suoi abiti infangati, per poi andare a morire dov’è stata ritrovata. Carabinieri e magistrati invece sono convinti che lui l’abbia uccisa in casa, mentre lei era nuda e si stava preparando a uscire, e ne abbia poi gettato il cadavere nel canale, fingendosi poi preoccupato per il suo allontanamento. A confermare l’ipotesi ci sarebbe il fango sugli abiti della donna, che è quello della zona nei pressi del canale e non quello del giardino, oltre alle tracce lasciate dal cellulare dell’uomo, che ha agganciato la cella che copre la zona del ritrovamento del cadavere per poi tornare ad agganciare quella di casa.

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UNA STORIA CHE NON REGGE – Elena Ceste sarebbe stata uccisa pochi minuti prima delle 9 di mattina e l’uomo si sarebbe liberato del corpo in un lasso di sei minuti, per poi passare a chiedere aiuto per cercare la moglie e lanciarsi nelle ricerche in direzione della casa dei suoceri, troppo distante per pensare che una donna nuda potesse sceglierla come meta in un freddo mattino d’inverno. Secondo le risultanze dell’inchiesta l’uomo rimproverava alla moglie, insieme hanno avuto 4 figli, di essere «inadeguata» e in alcuni vecchi SMS ne parlava come di una persona «da sostituire».

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