Uccise con un pugno l’infermiera: scarcerato dopo 4 anni

Alessio Burtone, condannato per aver ucciso con un ppugno alla stazione romana di Anangnina l’infermiera romena Maricica è stato scarcerato. Ha chiuso con quattro anni d’anticipo i suoi conti con la giustizia ed è stato affidato ai servizi sociali, dopo un paeriodo passato fra i domiciliari e il carcere di Regina Coeli. Il giovane, neanche trentenne, potrà uscire per andare al lavoro o in palestra ma dovrà obbligatoriamente rientrare a casa alle otto di sera.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA – Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha ritenuto che i quattro anni passati da Burtone fra i domiciliari e il carcere Regina Coeli fossero sufficienti alla rieducazione del romano. Ad aiutare nella decisione la giovane età del condannato e la manifestata volontà di lavorare. Non è valso a nulla l’appello del procuratore generale che si era opposto al rilascio. «Una giovane donna è morta per un suo scatto d’ira, resti in carcere», aveva indicato in aula.

guarda il video:

QUEL PUGNO CONTRO MARICICA – Era il 2010 quando Burtone incontrò Maricica alla stazione metro di Anangnina a Roma. I due hanno avuto un’acceso scambio di opinioni per una fila in tabaccheria, proseguito fuori dal negozio. Dopo insulti e battute pesanti il ragazzo ha colpito l’infermiera in faccia, procurandole il coma e successivamente la morte. Ad inchiodare il giovane, condannato in via definitiva a otto anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, fu la telecamera di sicurezza della stazione Anagnina. Maricica lasciò, dopo una settimana di coma, un marito e il suo bambino.

(in copertina la vittima Maricica)

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