Greta e Vanessa in Italia, polemiche e giallo sul riscatto

Sono giunte a Roma alle 4 del mattino Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti di 20 e 21 anni sequestrate in Siria lo scorso 31 luglio. Le ragazze, apparse visibilmente provate, sono state accolte all’aeroporto di Ciampino dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che alle 13 riferirà sulla vicenda alla Camera dei Deputati. Greta e Vanessa (rispettivamente di Gavirate, nel Varesotto, e di Brembate, in provincia Bergamo). Greta e Vanessa erano arrivate in Siria, nella provincia di Aleppo, per aiutare la popolazione della parte settentrionale del Paese. La notizia della loro liberazione è stata diffusa su Twitter da alcuni account vicini alla resistenza siriana contro il regime di Bashar al Assad e poi confermata da un tweet di Palazzo Chigi.

 

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GRETA E VANESSA, IL GIALLO SUL RISCATTO – Intanto è stata sollevata una polemica politica legata ad un presunto riscatto per la liberazione. Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha rilanciato su Twitter una notizia diffusa dai media arabi secondo la quale sarebbero stati pagati 12 milioni di dollari. Precisamente la notizia di un riscatto pagato per la liberazione di Greta e Vanessa è stata diffusa dalla tv satellitare Al Aan, con sede a Dubai, negli Emirati Arabi. Il fronte Al Nusra, ramo siriano di Al Qaeda, avrebbe rilasciato le due cooperanti italiane in cambio di un riscatto di 12 milioni di dollari, anche se l’emittente non ha chiarito la fonte della notizia. «La liberazione delle due ragazze mi riempie di gioia ma l’eventuale pagamento di un riscatto che permetterebbe ai terroristi islamici di uccidere ancora sarebbe una vergogna per l’Italia», ha commentato Salvini. «Presenteremo oggi stesso un’interrogazione al ministro degli Esteri per appurare se sia stato pagato un solo euro per la liberazione delle due signorine». Il governo nega di aver pagato alcun riscatto.

 

 

GRETA E VANESSA, IL RILASCIO – Stando a quanto racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera lo scambio, consegna della contropartita ai rapitori e liberazione di Greta e Vanessa, sarebbe avvenuto tra domenica e lunedì, dopo la diffusione di un video che forniva la nuova prova in vita delle due ragazze. Sarebbe stato proprio il filmato, insomma, a sbloccare definitivamente la trattativa. Sarebbe poi esagerata la cifra di 12 milioni di dollari indicata dai ribelli siriani, ma un riscatto sarebbe stato certamente pagato, forse la metà. Chi polemizza per il pagamento del riscatto sottolinea ora che il versamento è avvenuto proprio all’indomani delle stragi jihadiste di Parigi. Secondo la ricostruzione iniziale del Corriere della Sera a organizzare il sequestro sarebbe stato il Free Syrian Army, l’esercito di liberazione della Siria, e la gestione delle prigioniere sarebbe avvenuta con svariati cambi di «covo». Nell’ultima fase ci sarebbe stata anche un’interferenza politica di Jabat al-Nusra, un gruppo della galassia di Al Qaeda, il quale avrebbe preteso un riconoscimento del proprio ruolo da far valere soprattutto rispetto alle altre fazioni e contro l’Isis. La rete attivata dall’intelligence italiana si sarebbe avvalsa di diversi interlocutori, non tutti affidabili. E con il passare del tempo le richieste sarebbero diventate sempre più alte. Stando alla ricostruzione del Corriere, a novembre si era diffusa la voce che una delle ragazze aveva problemi di salute, colpita da un’infezione e curata con farmaci difficilmente reperibili in una zona di guerra. Pochi giorni dopo giungevano invece buone notizie. Si trattava di informazione controverse utili per alzare il prezzo del riscatto. Prezzo che si è probabilmente alzato, di due milioni di dollari, dopo la comparsa di un video delle due cooperanti su YouTube, che ha fato l’avvio alla fase finale della trattativa. Dopo le stragi di Parigi, infine, la volontà di chiudere la partita al più presto.

 

 

Racconta di una prigionia lunghissima e molto dura anche Carlo Bonini su Repubblica. I rapitori sarebbero in questo caso banditi vestiti da islamici. E il sequestro non avrebbe avuto inizialmente matrice politica. Almeno fino ai giorni a cavallo tra il 24 e il 31 dicembre, quando il canale di comunicazione che aveva consentito da luglio alla nostra intelligence di mantenere aperto un contatto, s’interrompe bruscamente. Viene diffuso un nuovo video che alza il prezzo del riscatto. Seguono due dichiarazioni pubbliche dei luogotenenti di al Nusra, la formazione qaedista concorrente sia dei miliziani dell’Isis che del più moderato Syrian Free Army. Che avrebbe offerto ai sequestratori la logistica per portare avanti una così lunga prigionia.

GRETA E VANESSA, LA GIOIA DELLE FAMIGLIE – È stato il premier Matteo Renzi in persona a dare la notizia della liberazione alla famiglia di Greta. A raccontarlo è stato ieri Matteo Ramelli, fratello della cooperante. «Matteo Ranzi ci ha telefonato – ha detto – per darci la notizia. «La Farnesina – ha proseguito – ha fatto un lavoro fantastico, li ringrazio e ringrazio anche i nostri concittadini che sono stati meravigliosi. È l’ora della gioia, ora aspettiamo Greta a casa». «Quella che sto vivendo – ha detto invece il papà di Vanessa a Rainews24 – è una gioia grande, mi sembra di rinascere. Con l’ufficialità posso dire che finalmente è tutto risolto. Quando la vedrò le darò un grande abbraccio. Portiamola a casa e poi ci saranno tante cose da dirle». Non sono mancati ringraziamenti per la Farnesina: «Hanno tenuto la capacità di tenermi sereno», ha detto Salvatore Marzullo. In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale il papà di Vanessa sulle voci di un riscatto ha poi affermato: «Questa parola la sento adesso per la prima volta. Del riscatto, di quelle cose lì non so niente. Io stavo a quello che mi diceva la Farnesina. Hanno fatto tutto loro e sono stati bravi». L’abbraccio di Greta e Vanessa con i rispettivi genitori, parenti ed amici giunti dalla Lombardia, è avvenuto in una saletta dell’aeroporto di Ciampino, lontano da giornalisti, fotografi e telecamere. A quanto si è appreso le famiglie delle due ragazze sono giunte in auto, un po’ in ritardo a causa di una foratura. Per Vanessa sono giunti i genitori e il fratello. Per Greta, oltre ai genitori, il fratello e la sua fidanzata, anche due amiche, compagne delle scuole medie, volontarie anche loro. Le ragazze hanno scambiato con parenti ed amici qualche frase, prima di concludere le procedure di rito e lasciare lo scalo romano.

 

 

GRETA E VANESSA, LE IMMAGINI – Ecco alcune foto (credit: Filippo Monteforte / Afp / Getty Images) dell’arrivo di Greta e Vanessa all’aeroporto di Ciampino avvenuto alle 4 di stanotte. Le due coopertanti sono state accolte dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

 

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GRETA E VANESSA, L’INTERROGATORIO IN PROCURA – Dopo l’arrivo in Italia Greta e Vanessa sono state condotte all’ospedale militare del Celio per un controllo medico. La Procura di Roma, che procede per sequestro di persona a scopo di terrorismo, le sta ascoltando in questi minuti; ad interrogarle il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dai sostituti Sergio Colaiocco e Francesco Scavo. Vanessa Marzullo, 21enne di Brembate, nel Bergamasco è una studentessa di Mediazione linguistica. È stata lei ad organizzare il progetto Horryaty, che riuniva varie associazioni di volontariato per portare medicine in Siria e tenere corsi di formazione di primo soccorso. Greta Ramelli, 20enne di Gavirate, in provincia di Varese, studia invece di Scienze Infermieristiche ed è volontaria della Organizzazione Internazionale di Soccorso. Prima di recarsi in Siria aveva già svolto esperienze di cooperazione in Zambia e a Calcutta.

GRETA E VANESSA, LE REAZIONI POLITICHE – Sul fronte politico i partiti di maggioranza ovviamente sono molti soddisfatti del risultato raggiunto. Alla Camera, quando è stata comunicata la notizia della liberazione di Greta e Vanessa il ministro per le Rifrome Maria Elena Boschi è stata salutata da un forte applauso. I gruppi di opposizione intanto chiedevano la sospensione della seduta chiedendo un intervento del ministro degli esteri per riferire dei dettagli dell’operazione. La richiesta è stata respinta dalla vicepresidente dell’assemblea di Montecitorio Marina Sereni. «Non c’è nessun motivo – ha detto – di sospendere la seduta, diamo un minuto per commentare la notizia e informiamo il governo della richiesta». Il ministro degli Esteri Gentiloni ha salutato il rientro delle ragazze su Twitter con un messaggio accompagnato dall’hashtag #GretaeVanessa: «Bentornate in Italia, Abbracciate ai famigliari. Grazie a unità di crisi, servizi, tutto il lavoro di squadra». Ovviamente anche il presidente del Senato nell’esercizio delle funzioni del presidente della Repubblica, Pietro Grasso, ha accolto con grande soddisfazione e sollievo la notizia della liberazione. In un comunicato Grasso ha espresso «vivissimo apprezzamento per il costante e decisivo impegno che il Governo, l’Unità di Crisi della Farnesina e i Servizi di Informazione e Sicurezza hanno profuso al fine di ottenere questo importante risultato».

(Foto: Filippo Monteforte / Afp / Getty Images)

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