Minimi partite Iva, i nuovi requisiti sul doppio reddito

Dal primo gennaio 2015 entrerà in vigore il nuovo regime dei minimi delle partite Ivaprevisto dalla legge di stabilità. Dopo le modifiche in commissione al Senato, però, cambia l’accesso al “forfettario”, come precisa il “Sole 24 ore“, in attesa del via libera definitiva alla manovra: è stata decisa una condizione aggiuntiva per il nuovo regime con imposta sostitutiva al 15%. Ovvero, i redditi d’impresa o di lavoro autonomo dovranno essere maggiori rispetto a quelli derivanti da lavoro dipendente o da pensione. Il limite, chiarisce il quotidiano economico-finanziario, non va però verificato se la somma dei redditi non supera la soglia di 20mila euro.

 

LaPresse
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (Lapresse)

 

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PARTITE IVA, MINIMI: NUOVI VINCOLI PER IL DOPPIO REDDITO –  Chi al momento usufruisce del vecchio regime agevolato, con aliquota al 5%, potrà beneficiarne fino alla scadenza naturale (i vecchi requisiti prevedevano la possibilità di accedere al regime per i primi cinque anni dall’inizio dell’attività o fino al 35esimo anno di età). Resta poi la possibilità di scegliere il regime ordinario.

MINIMI PARTITE IVA, I REQUISITI PER L’ACCESSO – Il “Sole 24 Ore” ricorda quali saranno i requisiti per l’accesso al nuovo regime forfettario:

«Ricavi e compensi conseguiti dell’anno precedente (il 2014), ragguagliati ad anno, non devono essere superiori a quelli individuati dalla legge in relazione ai diversi codici di attività Ateco 2007; le spese sostenute (sempre nell’anno precedente) per l’impiego di lavoratori non devono essere superiori a 5mila euro lordi all’anno a titolo di lavoro dipendente, co.co.pro, lavoro accessorio, associazioni in partecipazione con apporto di lavoro, lavoro prestato dai familiari dell’impreditore ex articolo 60 del Tuir; il costo complessivo dei beni strumentali (al 31 dicembre del 2014), al lordo degli ammortamenti, non deve essere superiore a 20mila euro (a questo fine non hanno rilevanza gli immobili, mentre i beni utilizzati promiscuamente si computano al 50%); i redditi d’impresa o di lavoro autonomo devono essere maggiori a quelli da dipendente»

 

MINIMI PARTITE IVA, CALCOLO DEL REDDITO – Per quanto riguarda il calcolo del reddito, questo si determina – spiega il “Sole 24 Ore” – applicando ai ricavi o compensi percepiti una percentuale di redditività che forfettizza i costi. Questa percentuale si diversifica in base all’attività svolta. I contributi previdenziali, invece, sono deducibili dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo. Su questo reddito si applica un’imposta sostitutiva al 15%.

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