Aids, in Europa il contagio da Hiv non arretra

L’Aids continua a rappresentare un problema sanitario notevole per l’Europa. Il Vecchio Continente non è riuscito a centrare il suo obiettivo di ridurre il tasso di contagio dell’Hiv, e nel 2013 più di 130 mila persone hanno contratto questo virus. La maggior parte delle infezioni è avvenuta nell’Europa orientale, soprattutto in Russia, mentre in Italia ogni anno ci sono circa 3600 di nuovi contagi.

L’AIDS E L’EUROPA – A tre decenni di distanza dalla scoperta del virus Hiv i nuovi sieropositivi in Europa sono ancora molto numerosi. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità Oms nel 2013 ci sono stati 136,235 nuove persone che hanno contratto il virus Hiv. La maggior parte di questi contagi, poco meno di 80 mila, sono stati registrati in Russia, che fa parte del Continente europeo nella suddivisione organizzativa dell’Oms. L’Organizzazione mondiale della sanità rimarca come nonostante tutti gli sforzi e la prevenzione organizzata dagli Stati il tasso di contrazione del virus Hiv non sia sceso rispetto al passato. In questo modo l’Europa ha mancato uno dei suoi obiettivi di politica sanitaria, visto che si era prefissata di ridurre la velocità di crescita dei sieropositivi. Il tasso minore di contagio è stato rilevato all’interno dei Paesi più sviluppati, che fanno parte dell’UE. In questa area ci sono 5,7 nuove contrazioni ogni 100 mila abitanti.

L’AIDS E L’ITALIA – In Italia, come indicato dal ministero della Sanità, ogni anno ci sono circa 3600 persone nuovi contagiati. Una media confermata anche dagli ultimi dati relativi al 2013, che indicano come nel nostro Paese risultino 1016 nuovi casi di infezione e 3608 nuove diagnosi, di cui l’84% deriva da rapporti sessuali non protetti, con un aumento in particolare dei contagi tra i più giovani. Come spiegato sul Quotidiano della Sanità, «rispetto a dieci anni fa i nuovi contagi non riguardano più in prevalenza soggetti che hanno comportamenti considerati a rischio (omosessuali o tossicodipendenti); nell’80,7% dei casi il contagio è attribuibile a contatti sessuali non protetti e tra questi la maggioranza riguarda rapporti eterosessuali. In oltre un terzo dei casi si scopre di essere positivi quando le difese immunitarie sono ormai compromesse perdendo la possibilità di trattare l’infezione in tempo utile. 64 mila sono i casi di AIDS segnalati in Italia dal 1982, quasi 40mila i deceduti». L’Hiv/Aids è un problema più rilevante nell’Europa dell’Est, che insieme alla Russia registra un tasso di contagio pari a 15,7 abitanti su 100 mila. A livello mondiale ogni anno muoiono circa un milione e mezzo di persone malate di Aids. I sieropositivi a livello globale sono invece circa 35 milioni.

Photo credit: STR/AFP/Getty Images

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