Canone Rai nella bolletta della luce, tutto quello che c’è da sapere

Una delle novità principali della Legge di Stabilità è legato al probabile inserimento nella bolletta della luce del Canone Rai, diviso in tre rate e modulato in base al reddito. L’ipotesi è stata confermata dal ministro dell’Economia Enrico Morando secondo cui questo intervento potrebbe legarsi a quello sulle emittenti locali. Secondo i piani del governo, ripresi dal Messaggero, sono previste due fasce di reddito. Una sotto 7.500 euro, che probabilmente avrà un esenzione totale, e una al di sopra che dovrà pagare la tassa di circa 80 euro. Bisogna tuttavia ricordare che al momento non c’è niente di scritto e che l’eventuale emendamento vedrà la luce, parola di Enrico Morando, nelle prossime settimane. Molte forze politiche si definiscono contrarie, così come le aziende fornitrici di energia elettrica.

Canone Rai nella bolletta della luce, tutto quello che c'è da sapere
Daniele Leone / LaPresse

UN AIUTO ALLE TV LOCALI – Il gettito del Canone servirà secondo le intenzioni dell’Esecutivo sia a risolvere la questione legata all’evasione che a reperire fondi destinati alle tv locali. Secondo Morando queste ultime sono preda di una grave crisi che ha portato alla cassaintegrazione di decine di dipendenti in tutta Italia. Per risolvere la situazione è necessaria una soluzione strutturale «connessa a una modificazione dell’assetto del canone Rai». L’esecutivo dichiara però di non essere ancora pronto ad affrontare la questione con un provvedimento ad hoc: «Non so se saremo pronti per il passaggio alla Camera», ha spiegato Morando.

ALLA RAI 1,8 MILIARDI DI EURO L’ANNO? – L’intenzione comunque c’è ed appare abbastanza chiara. Il Giornale spiega che il provvedimento dovrebbe garantire alla Rai 1,8 miliardi di euro l’anno. E nonostante continueranno ad esserci le fasce di esenzione ed i bonus per i meno abbienti, la platea si allargherà perché non pagheranno solo i possessori di televisori ma tutti coloro che posseggano un computer, uno smartphone, un tablet. Il contribuente per non pagare dovrà dimostrare non solo di non avere una tv ma di non avere neanche un dispositivo su cui è possibile guardare i programmi del servizio pubblico.

 

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IL PROBLEMA LEGATO ALLE AZIENDE FORNITRICI DI ENERGIA – Ed arriviamo ai problemi. In Europa tale provvedimento, ricorda il Corriere della Sera, esiste solo a Cipro, in Macedonia ed in Grecia. In quest’ultimo Paese è stato censurato dalla Corte Costituzionale. Le società elettriche non sono entusiaste dell’idea. Già il trasferimento dei dati delle utente rappresenta un costo in più. Le aziende diventerebbero poi agenti riscossori. Ed aumenterebbero i costi. E poi c’è la questione degli affittuari. Se il proprietario di un immobile è intestatario della bolletta, questi dovrebbe pagare per poi rivalersi sull’inquilino.

L’OPPOSIZIONE DI ASSOELETTRICA E DELL’AEEG – Nei mesi scorsi l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il gas aveva definito l’ipotesi «inopportuna». Il Presidente Guido Bortoni non ha cambiato idea e spiega alla Reuters il suo punto di vista: «è una modalità impropria di riscossione ed è di difficile applicazione». Chicco Testa, presidente di Assoelettrica ripreso dall’Adnkronos ci va giù pesante: «C’è un evidente problema di legittimità e c’è una grande complicazione burocratica, oltre a costi pesantissimi per le aziende. Cosa succede se un utente non paga il canone Rai, gli viene automaticamente staccata la luce?».

CONTRARIE SCELTA CIVICA, NCD E LEGA NORD – Morando ha spiegato che il provvedimento probabilmente potrebbe essere analizzato al Senato sotto forma di emendamento alla Legge di Stabilità nelle prossime settimane. Le forze politiche sono però contrarie. Secondo Ncd si tratta di un’assurdità: «ci opporremo con forza. Non è pensabile che per recuperare i 650 milioni di euro derivanti dal mancato gettito si pensi a inserire una tassa, come lo è il canone Rai, in una tariffa». Per Matteo Salvini la proposta di far pagare il canone Rai con la bolletta della luce «è una vergogna assoluta costringere gli italiani a farlo, magari anche se non hanno il televisore in casa è assurdo. Faremo ricorso ovunque, anche in Europa se necessario. Non è possibile tartassare gli italiani con questa roba qua». Si oppone anche Scelta Civica. Gianfranco Librandi si definisce contrario: «se davvero si dovesse applicare il canone tv ad ogni allaccio elettrico domestico, vedrete che molte famiglie finiranno per pagare di più, non di meno. E poi, se iniziamo a usare la bolletta elettrica per le tasse, creeremo un pericoloso precedente».

(Photocredit copertina Gian Mattia D’Alberto / lapresse)

 

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