Baby squillo, condannato il finto fotografo: «Quell’uomo era senza scrupoli»

«La sentenza ci conforta, nostra figlia era l’unica vittima. È stato un dolore devastante, quell’uomo aveva il coraggio persino di chiamare a casa. L’abbiamo salvata». Si sfogano così i genitori della quindicenne coinvolta nel giro di baby squillo messo in piedi da Glauco Guidotti, finto agente fotografico condannato ieri con rito abbreviato a cinque anni e quattro mesi di reclusione con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione. «Questa difficile situazione ha colpito improvvisamente la nostra famiglia, una famiglia normale, potremmo quasi dire privilegiata» – affermano al Messaggero la mamma e il papà della ragazza oggi sedicenne – «Questo dimostra che purtroppo tutti i minori possono essere a rischio. Una qualsiasi fragilità può essere terreno fertile per persone senza scrupoli»

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IL GIRO – Secondo quanto accertato, il protettore andava a prendere la quindicenne, l’accompagnava dai clienti, assisteva al pagamento e poi la riportava a casa. Gli ‘appuntamenti’ venivano presi via web, le foto hot venivano postate sui siti di incontri e proposte ai clienti: «Non sapevo che fosse minorenne. Gli annunci? Solo un gioco, nessuno scopo di sfruttamento» si è difeso il falso manager, 55enne di Capena, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche. Una pena di quattro anni con multa di 10 mila euro è stata invece comminata a una conoscente della minore – a sua volta sfruttata da Guidotti – colpevole secondo l’accusa di aver contribuito a instradare l’amica alla prostituzione.

 

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