Rai, i dirigenti che si improvvisano cameraman per “salvare” Ballarò

Dirigenti Rai che si improvvisano cameraman purché Ballarò vada in onda senza scossoni: alla maggior parte dei telespettatori il trambusto è passato quasi del tutto inosservato ma, appena qualche giorno fa, negli studi di Rai c’erano tensioni e fermento per lo sciopero degli operatori di ripresa che, incrociando le braccia per protesta, hanno rivoluzionato i palinsesti Rai per tutta la giornata di martedì scorso.

LaPresse/Fabio Cimaglia
LaPresse/Fabio Cimaglia

LA PROTESTA DEI CAMERAMAN CONTRO LO “ZAINETTO” – Come raccontava TvBlog, lo scorso 4 novembre la programmazione delle reti Rai ha subito pesanti cambiamenti, con tutti i programmi in diretta – da Uno Mattina a Geo passando per La vita in diretta – sostituiti da repliche o da collage di puntate già andate in onda. Questo per effetto dello sciopero degli operatori di ripresa, che hanno deciso di protestare contro l’introduzione di una nuova apparecchiatura – contenuta in uno zainetto – che permetterebbe praticamente a chiunque di realizzare riprese, montare le immagini e infine spedirle alle redazioni di competenza. Un’innovazione che andrebbe a sostituire le figure professionali tipiche della produzione televisiva, in primis quello dell’operatore di ripresa, ma che di certo non può garantire la stessa qualità. Contro l’introduzione dello “zainetto” si è schierato Piero Pellegrino, segretario del sindacato autonomo Snater, che ha raccontato come questa apparecchiatura, adottata per prima da Rai News per sopperire alla mancanza di operatori, abbia cominciato a essere usata anche nelle altre reti, utilizzata da tecnici senza nessuna competenza specifica: «Non siamo contro l’ottimizzazione del processo produttivo – aveva spiegato Pellegrino – Ma qui si vogliono attribuire mansioni a tecnici che non le hanno, ovviamente a scapito della qualità». E anche con il rischio di tagliare posti di lavoro: «Il punto è che se per fare un servizio di un certo tipo e con una certa qualità bisogna sostenere i costi di tre o quattro persone, con questo escamotage ne basta una – aveva proseguito Pellegrino – Basta sia dotata di zainetto».

 

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LO SCOPERO DEI CAMERAMAN E BALLARÒ – Così, per protesta contro lo “zainetto” – e per protesta contro possibili tagli dell’azienda – martedì scorso gli operatori Rai hanno incrociato le braccia per tutto il giorno, fino a quando non è stato il momento della diretta di Ballarò. Il talk show di Massimo Giannini è andato in onda pressoché come di consueto ma, come rivelano alcuni retroscena, a “improvvisarsi” cameraman – senza cui il programma non sarebbe potuto andare in onda – sarebbero stati alcuni dirigenti Rai. La cosa ha scatenato il biasimo dello Snap, il sindacato nazionale autonomo produzione tv, con Nando Clemenzi che ha sottolineato l’amara ironia della faccenda:

Non ci meraviglia la presenza delle squadre antisciopero formate però – non dagli Operatori di Ripresa precettati – ma da Dirigenti e Funzionari che “scimmiottano” e insultano il lavoro altrui, mandando in onda la trasmissione – che fa sua la missione di raccontare il paese – “Ballarò”. […] A questo proposito sarebbe il caso che la Rai dedicasse loro un corso specifico sulla tecnica della ripresa televisiva.

(Photocredit copertina: Cosima Scavolini/LaPresse)

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