I carri armati russi entrano nell’Ucraina orientale

I carri armati della Russia sono entrati nell’Ucraina orientale per dare supporto militare ai separatisti dell’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk. La denuncia è arrivata dal governo di Kiev, e testimonia la recrudescenza della conflittualità bellica registrata nelle ultime settimane, prima e dopo le elezioni legislative ucraine vinte dai partiti pro Europa.

LA RUSSIA E I CARRI ARMATI IN UCRAINA – Il governo ucraino ha denunciato l’ingresso delle forze armate russe nei territori del Donbass, la regione secessionista dove i ribelli separatisti hanno proclamato due repubbliche popolari pro Mosca per opporsi al nuovo corso filooccidentale del Paese. Nei territori della repubblica di Luhansk è stata avvistata una colonna composta da 32 carri armati, da 30 camion carichi di munizioni e militari e da 16 lancia razzi appartenente all’esercito russo. Nella giornata di ieri il ministero della Difesa ucraino aveva indicato come ai confini della regione di Rostov stazionino 60 mezzi militari russi, tra cui 50 carri armati del modello T-64. I movimenti delle truppe di Mosca confermano il supporto militare che la Russia continua a fornire ai ribelli separatisti, una circostanza confermata anche dalla Nato che sta valutando di svolgere una massiccia manovra di esercitazione sui confini ucraini. Il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha accusato la Russia di istruire i ribelli separatisti che poi combattono nell’Ucraina orientale, che vengono riforniti di armi e supportati dalle unità speciali dell’esercito di Mosca.

LA RUSSIA E L’UCRAINA – Il 4 settembre è stato firmato un cessate il fuoco tra il governo di Kiev e i separatisti filorussi, ma in queste settimane gli scontri sono continuati, seppur con minore intensità rispetto alla primavera e l’estate scorsa. Il portavoce del Consiglio di sicurezza di Kiev, Andrii Lisenko, ha comunicato che cinque soldati ucraini sono stati uccisi e 16 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nei combattimenti nell’area del Donbass, dove sono morte circa 4 mila persone da quando è scoppiato il conflitto tra Kiev e le regioni tradizionalmente e culturalmente legate alla Russia. La conflittualità tra i separatisti e l’esercito ucraino è stata particolarmente accesa nelle ultime settimane. Dopo un mese e mezzo di relativa calma seguito all’accordo di Minsk, la vittoria dei partiti pro Europa nelle elezioni per il Parlamento ucraino e lo svolgimento delle consultazioni delle due repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk sono state accompagnate dalla ripresa dei bombardamenti tra le due parti in conflitto. I secessionisti hanno accusato Kiev di aver lanciato una nuova offensiva militare contro di lei, una circostanza negata dal governo ucraino, anche se da alcuni giorni sono sempre di più i morti e i feriti provocati dagli scontri nel Donbass.

Photo credit: DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

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